Da generazioni ormai perfezionano le proprie tecniche, ricercando ogni volta il senso estetico e l’appagamento nel gusto. I pasticcieri Fantauzzo hanno inconsapevolmente trasformato l’approccio dei cittadini di Melbourne al mondo ancora inesplorato dei dolci, in un’epoca in cui i dessert includevano solo ed esclusivamente pan di zenzero, flummery alla frutta – il budino a base di amido già popolare in Gran Bretagna e Irlanda –, meringhe  e mousse al cioccolato.

Già maestro pasticciere a Roma, proprietario di un grande negozio nel cuore della Capitale, Vincenzo Fantauzzo, originario di Palermo, ha deciso di lasciarsi alle spalle i giorni in Italia, “ostacolati da profonde difficoltà”, per raggiungere l’Australia, terra lontana ma culla di nuove opportunità.

“Era il 1961 e i miei nonni volevano semplicemente cambiare vita, impegnarsi per costruire qualcosa di più concreto, un futuro più sicuro per tutti – ha raccontato il nipote Enzo Fantauzzo –. La famiglia è originaria della Sicilia: mio padre Carmelo è infatti nato a Palermo, ma è cresciuto a Roma. Anche se, dalle loro vecchie foto in bianco e nero, è possibile immergersi nella tipica ‘dolce vita’ italiana, la Capitale non era abbastanza per loro”.

La necessità di intraprendere un nuovo cammino li ha guidati fino al centro di migrazione Bonegilla, dove hanno vissuto per sei mesi. “Ricordano ancora il cibo terribile che servivano – ha continuato Fantauzzo –; erano costretti a uscire per cercare verdure fresche e andavano al lago a pescare”.

Dopo un primo brevissimo periodo a Sydney e dopo aver lasciato il campo di accoglienza nel Nord del Victoria, la famiglia ha deciso di stabilirsi a Melbourne. Lungo High Street, la via più trafficata di Thornbury, Vincenzo e Vincenza Fantauzzo hanno inaugurato il loro primo negozio, Pasticceria Belvedere, “per dolci italiani, deliziosi e belli da vedere”.

Carmelo Fantauzzo nella pasticceria di famiglia a Roma

“Mio nonno aveva un grande senso delle vendite; infatti prima di aprire la pasticceria, si recava di negozio in negozio a proporre personalmente i suoi dolci – ha raccontato Enzo –. All’inizio degli anni ’80, è subentrato mio padre Carmelo nella gestione della pasticceria, insieme a mia madre Maria. Dopo quindici anni di attività intensa, hanno deciso di chiudere il negozio nel 1995. High Street si era trasformata, gli affari stavano cambiando, sono arrivati i grandi supermercati e la strada era diventata più silenziosa. Purtroppo, all’epoca non esistevano i mezzi di comunicazione che ci sono oggi e, per mandare avanti un’attività, bisognava far affidamento solo sul traffico pedonale e stradale”.

Nei suoi vent’anni di attività, la famiglia Fantauzzo ha ricoperto un ruolo determinante nell’arte dolciaria di Melbourne e nella celebre cultura delle ‘torte continentali’: pan di Spagna bagnato al liquore, creme al cioccolato o alla vaniglia, forme estrose e dimensioni straordinarie.

Nonostante Enzo Fantauzzo abbia intrapreso una carriera decisamente lontana dal mondo della pasticceria, inaugurando un’azienda di segnaletica che ancora oggi gestisce, la tradizione familiare legata ai dolci non ha mai smesso di respirare ed è di recente esplosa di nuovo con l’apertura di ‘Mio Nonno’ a Airport West.

Carmelo, Jessinta ed Enzo nella pasticceria ‘Mio Nonno’ a Airport West

“Il negozio è per mia figlia Jessinta, che ha sempre amato fare torte e dolci – ha raccontato Fantauzzo –. Le ricette tornano indietro nel tempo fino ai miei nonni e a mio padre ecco perché il nome della pasticceria: è ‘mio nonno’, ma anche il nonno di mia figlia”.

Non solo torte, ma anche cannoli, biscotti di ogni genere e, per chi è di passaggio, è possibile gustare anche un buon caffè. “Non esternalizziamo nulla; facciamo tutto da zero, alla ‘vecchia maniera’. Tutto deve essere fresco e realizzato settimanalmente oppure quotidianamente, come per la crema pasticciera. Non ci sono scorciatoie”, ha aggiunto.

Il negozio ‘Mio Nonno’ è intanto già pronto al Natale, con la sua vasta scelta tra crostoli, savoiardi e pan di zenzero, e resterà aperto anche nel giorno della Vigilia. E con l’introduzione della giovane Jess all’universo dei dolci, la famiglia Fantauzzo può vantare oggi almeno dieci generazioni di maestri pasticcieri – alcuni di loro, ancora oggi proprietari di attività nella Capitale –, mentre conserva gelosamente “un antico simbolo reale, che mostra un elefante con un castello e una corona, perché un lontano parente era chef di corte”.