WASHINGTON - “L’attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo solido”,ha dichiarato il Comitato Federale per il Mercato Aperto, l’organo responsabile delle decisioni sui tassi della Fed, al termine di una riunione di due giorni in cui i funzionari hanno abbassato, come ampiamente previsto, il tasso d’interesse di riferimento portandolo al 4,50%.

La mossa rappresenta una riduzione rispetto al picco del 5,3% raggiunto in quasi quattro decenni prima della riunione di settembre. La decisione di giovedì è stata presa all’unanimità.

Nel comunicato, il presidente della Fed Jerome Powell ha segnalato una modifica nell’analisi del mercato del lavoro: pur restando basso il tasso di disoccupazione, le “condizioni del mercato del lavoro si sono generalmente attenuate”. I rischi per il mercato del lavoro e per l’inflazione risultano ora “approssimativamente bilanciati”, riprendendo il linguaggio del comunicato rilasciato a settembre.

La dichiarazione ha inoltre leggermente modificato il riferimento all’inflazione, sottolineando che le pressioni sui prezzi hanno “fatto progressi” verso l’obiettivo della Fed. L’indice di spesa per consumi personali, esclusi generi alimentari ed energia, si è mantenuto stabile, registrando a settembre un tasso annuale di circa 2,6%.

Questa dichiarazione della Fed verrà valutata alla luce dell’elezione a presidente di Donald Trump, che tornerà in carica a gennaio. Trump, che ha sconfitto la vicepresidente democratica Kamala Harris, ha promesso misure economiche che potrebbero influenzare l’economia, come alti dazi sulle importazioni e un giro di vite sull’immigrazione.

Gli investitori, dopo la vittoria di Trump, hanno ridimensionato le aspettative su futuri tagli dei tassi da parte della Banca centrale.