Vi capita mai di interrogarvi su questioni anche semplici, chiedendovi ad esempio: “Ci si abbronza di più al mare o in montagna?”.

Oppure: “Perché le maniglie delle porte di solito si trovano all’estremità?”.

Queste domande sono legate alla fisica; tutto quello che ci circonda è, infatti, governato da leggi fisiche a cui spesso non riusciamo a dare una risposta.

Vincenzo Schettini, professore di una scuola superiore in una cittadina della provincia di Bari, in Puglia, parte da questo genere di domande per insegnare fisica ai suoi ragazzi. 

Ribaltando il punto di vista e usando la sua naturale capacità comunicativa, è riuscito a coinvolgere gli studenti delle sue classi, prima, e più di un milione e mezzo di persone, poi.

Schettini è, infatti, il prof de La fisica che ci piace, un canale YouTube, un account Instagram e TikTok che sta riscuotendo un enorme successo grazie a spiegazioni coinvolgenti e immediate che il prof è in grado di dare riguardo ai fenomeni fisici più complessi.

Appassionato di musica, diplomato in violino e direzione corale al conservatorio, Schettini fonda nel 1997 il coro gospel ‘Wanted Chorus’, che dirige tutt’ora. Contemporaneamente, si laurea in Fisica e comincia la sua carriera da insegnante. 

“La svolta per me è arrivata quando ho scoperto i social; parliamo ormai di più di dieci anni fa. Ho capito che avevano un potenziale incredibile – racconta –. Un giorno ho chiesto a uno studente di riprendermi durante la lezione; ho caricato quel video in rete e dal riscontro che ho avuto, ho capito di dover continuare”. 

Da lì Schettini ha aperto il suo canale YouTube cominciando a fare dei video in diretta; poi sono arrivati Instagram e TikTok, con un numero di follower che è cresciuto in maniera esponenziale, soprattutto durante la pandemia, superando a oggi il milione e mezzo in totale.

“Ho studiato la rete per capire com’era fatta, ma contemporaneamente ho anche lavorato sul mio stile, perché ho capito che lì sarebbe iniziato il mio futuro. Parallelamente mi sono interrogato su come stava cambiando il modo di apprendere dei giovani. Ho capito che i libri di testo sarebbero diventati secondari, che i contenuti avrebbero assunto sempre più importanza”.

“Poi la pandemia è stata la conferma definitiva di questa evoluzione inevitabile e necessaria. Gli insegnanti hanno cominciato a cambiare, costretti dall’isolamento e dalla scuola a distanza”, continua il professore.

Accento barese marcato, capelli da ‘scienziato pazzo’ e sorriso solare, Schettini è molto contento di questa svolta nella sua vita, che lo ha portato anche a pubblicare il suo primo libro, La fisica che ci piace, uscito lo scorso 11 ottobre che, dai numeri della prevendita, sembra essere destinato a scalare la classifica.

I suoi seguaci sono studenti, insegnanti, genitori, ma anche persone che amano il suo stile semplice e coinvolgente, come racconta:

“Mi seguono dai bambini di cinque anni, insieme ai loro genitori, fino a persone molto anziane. Qualche giorno fa sono stato fermato per un selfie da un signore di 94 anni!”.

Ma cosa rende il professore più amato dalla rete tanto speciale?

Lui identifica il suo successo in una formula data dalla somma di più fattori, il primo tra i quali il fatto di aver cambiato il punto di vista: le sue spiegazioni partono, infatti, da fenomeni concreti e divertenti che provocano curiosità, anziché limitarsi a spiegare una pura formula fisica scritta sulla lavagna, come di solito accade nelle aule.

“In secondo luogo, quando spiego in classe, così come nelle dirette sui social, sono sempre alla ricerca degli interventi dei ragazzi. I miei studenti interrompono continuamente e per me la didattica dovrebbe essere proprio questo: uno scambio continuo”, commenta Schettini, che sottolinea come sia necessario che l’insegnante guidi le interruzioni come fosse un direttore d’orchestra al fine di creare una discussione organica, ordinata e quindi coinvolgente.

Infine, sono l’allegria e la sua naturale capacità di comunicare che rendono unico ‘il Prof’. 

“Credo che un altro dei motivi del mio successo sia che io ci metto la faccia. La maggior parte dei divulgatori inquadra la propria tavoletta grafica e spiega senza farsi vedere. È diverso quando guardi un viso e le sue espressioni davanti alla telecamera”, aggiunge Schettini.

Per usare una metafora fisico-matematica, possiamo affermare che i progetti dell’insegnante sono direttamente proporzionali al suo entusiasmo.

Vincenzo Schettini, il professore de La fisica che ci piace, mentre spiega in classe

Schettini, infatti, oltre alla pubblicazione del libro, ha anche creato uno spin-off de La fisica che ci piace, ovvero un podcast dove esplora la lingua inglese – L’inglese che ci piace – con Gina Romano, un’insegnante di matematica statunitense, ma appassionata di lingua italiana.

Un professore che sta insegnando tanto al suo pubblico, cosa avrà imparato da quest’esperienza?

“Ho approfondito tanti altri aspetti legati alla fisica, perché i miei follower mi fanno molte domande e io mi devo andare a rivedere alcuni argomenti, per dare loro la miglior risposta possibile. La rete mi ha dato la possibilità di continuare a studiare e aprirmi; ogni giorno mi metto in gioco offrendo qualcosa di nuovo ed evolvendomi”.

Schettini sottolinea più volte che non vuole perdere di vista quello che è, ovvero un professore di fisica che insegna in classe, usando tutti gli strumenti che ha a disposizione:

“Sulla cattedra ho portato la mia creatività di musicista. Fare musica su un palco è la stessa cosa che insegnare in classe: il pubblico e la classe coincidono perché, come il pubblico, vuole divertirsi e imparare; così, anche gli studenti”.

Io penso solo che con un prof così, la fisica l’avrei capita anch’io.