ROMA - Governo e maggioranza sono al lavoro per cercare un’intesa sulla risoluzione che sarà presentata in Senato sulle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Consiglio europeo del 20 e del 21 marzo.
Un passaggio non banale, date le divisioni che si sono evidenziate nel centrodestra, con le posizioni della Lega e di Matteo Salvini schierate “senza se e senza ma” con Donald Trump sull’Ucraina e nettamente contrarie al piano ReArm Europe, con attacchi alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
La quadra dovrebbe essere trovata tra i leader della maggioranza, con un confronto al vertice, ma nessuno mette in conto l’ipotesi di una rottura.
Una delle possibilità ventilate è quella di impostare una risoluzione strettamente connessa all’ordine del giorno ufficiale del summit europeo, che vede al centro la competitività e le migrazioni con solo un “follow up” sul piano di difesa europeo.
Lo ha confermato il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “Domani avremo certamente una risoluzione unitaria, il documento riguarderà l’ordine del giorno del Consiglio Europeo di giovedì, che non include il piano dell’Inghilterra”.
Dunque – e su questo varie fonti parlamentari sono d’accordo – un documento che non entri nel dettaglio di programmi e iniziative come quella dei “volenterosi”, considerate divisive per il centrodestra.
In ogni caso, fonti parlamentari della Lega escludono incidenti di percorso ed escludono anche l’ipotesi, circolata su alcuni organi di stampa, che i parlamentari del partito di Salvini possano essere tentati dalla risoluzione pacifista di M5s: “Voteremo solo le risoluzioni che avranno il parere favorevole del governo”, assicura un senatore.