OTTAWA – Un’iniziativa comune per il cessate il fuoco a Gaza. È la mossa che Giorgia Meloni ha tentato al G7 in Canada, cercando di far convergere su questa priorità gli altri leader in un vertice dominato dalla guerra fra Iran e Israele e dalle spinte di Donald Trump per la riabilitazione di Vladimir Putin.
La convinzione della Premier è che a medio termine una delle soluzioni possibili per il Medio Oriente sia “l’allentamento della pressione” sulla Striscia. Lo ha detto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una telefonata prima di volare in Canada, e lo ha ribadito a Kananaskis ai suoi interlocutori, partendo in primo luogo da Donald Trump.
Il bilaterale fra la premier Giorgia Meloni e il presidente degli Stati Uniti a margine del G7 si è svolto su una panchina di legno del Pomeroy Kananaskis Mountain Lodge, sede del vertice.
L’incontro è stato immortalato nelle immagini diffuse da Palazzo Chigi, in cui si vede Meloni protesa in avanti parlando al presidente americano, che ha partecipato alla cena con cui si chiude la prima giornata del summit prima del ritorno a Washington.
La conversazione col presidente Trump ha permesso alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni “di confermare l’importanza del conseguimento di un accordo sul negoziato commerciale Ue-Usa e di affrontare il tema delle prospettive del prossimo Vertice Nato dell’Aja”: lo rende noto una nota di Palazzo Chigi dopo l’incontro.
Inoltre “il colloquio ha permesso di discutere dei più recenti sviluppi in Iran, riaffermando l’opportunità di riaprire la strada del negoziato”. La premier Giorgia Meloni “ha anche ribadito la necessità, in questo momento, di lavorare per il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza”.
Con l’intenzione di trovare consenso sulla mossa per Gaza, Meloni ha cercato di preparare il terreno prima di sedersi al tavolo rotondo del summit. In tailleur celeste, ha preso posto sulla poltrona fra il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ed Emmanuel Macron, con cui sembra resistere il disgelo avviato nelle settimane scorse con l’incontro a Palazzo Chigi.
Le telecamere hanno catturato una scena in cui il presidente francese le si è avvicinato, parlando fitto. Le mani celavano le bocche. Ma le telecamere hanno inquadrato la scena in cui Meloni prima ha reagito alle parole del suo interlocutore con stupore e mostrando il pollice in su, e poi a un’altra considerazione di Macron, invece, ha sgranato gli occhi. Al di là dei momenti ufficiali, il G7 offre numerose occasioni di approcci informali.
Come l’incontro serale al bar del Pomeroy Kananaskis Mountain Lodge fra Meloni, Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro britannico Keir Starmer, a cui si è aggiunto il canadese Mark Carney. O come la girandola di brevi faccia a faccia, ‘pull aside’ li chiamano i diplomatici, che è cominciata di primo mattino.
Meloni ha avuto anche un lungo colloquio con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (“Netanyahu ha promesso di aumentare gli aiuti a Gaza”, ha spiegato dopo la telefonata con il premier israeliano), nonché una riunione di coordinamento con i vertici Ue e i leader di Francia e Germania. Un’occasione per parlare del negoziato con gli Usa sui dazi. Ma soprattutto per definire una linea sulla crisi tra Israele e Iran.