La musica deve stare al di sopra della politica. Noi continuiamo a star fuori dalla politica. Trovo inopportuno l’impegno di Bruce Springsteen, Taylor Swift: un artista non deve schierarsi mai perché il 50% dei fans la pensano esattamente al contrario. Dunque, trovo sbagliato che l’artista si schieri”. Ma non è soltanto un calcolo di marketing, per Red Canzian, uno dei protagonisti della musica popolare italiana; la musica deve mantenere una leggerezza e una spensieratezza che l’impegno politico farebbe perdere. Piuttosto l’impegno è nel creare: “L’ispirazione non frequenta i pigri”. Lo dimostra il fatto che, a 73 anni, sconfitto un tumore al polmone, ha appena pubblicato il quinto libro, “Centoparole”, ha composto un brano per lo Zecchino d’oro, prepara le valigie per la Cina (partenza il 14 dicembre) con il musical “Casanova”, e, con gli altri due Pooh, Dodi Battaglia e Roby Facchinetti, prepara il tour per festeggiare, nel 2026, i 60 anni di attività musicale. Un lungo viaggio, un lungo percorso prima di, eventualmente, lasciare il testimone. A chi? A un mondo poco comprensibile: “Non esprimo un giudizio sulla musica di oggi perché non la capisco; rischierei di sembrare di non voler accettare i cambiamenti. La musica si divide in buona o cattiva”. E i giovani? “Mi spaventano. Non si tratta di fare cavolate; quelle la abbiamo fatte tutti. Mi spaventano quelli che buttano giù la fidanzatina dalla finestra o escono con il coltello in tasca per vedere cosa si prova a uccidere qualcuno. Ma i genitori... i ragazzi di oggi, sono abbandonati”.