KIEV – “La Nato ha assunto il coordinamento degli aiuti militari occidentali all’Ucraina dagli Stati Uniti, come previsto, in una mossa ampiamente vista come volta a salvaguardare il meccanismo di sostegno contro lo scettico presidente americano, Donald Trump”.
Lo scrive la Reuters sul suo sito citando fonti anonime.
Il passo, che arriva dopo un ritardo di diversi mesi, conferisce all’Alleanza un ruolo più diretto nella guerra contro l’invasione russa, pur non impegnando le proprie forze.
“Dall’inizio dell’invasione russa a metà novembre 2024 l’Ue e i suoi Stati membri hanno mobilitato 124 miliardi di euro a sostegno dell’Ucraina e del suo popolo. Nella cifra sono inclusi 47,8 miliardi di euro di assistenza finanziaria dall’Ue, 12,2 miliardi di euro di assistenza bilaterale dagli Stati membri dell’Ue, 45,5 miliardi di euro di assistenza militare e 1,5 miliardi di euro dai proventi derivanti da beni russi congelati e immobilizzati”. Lo scrive il commissario polacco al Bilancio, Piotr Serafin, rispondendo a un’interrogazione parlamentare dell’eurodeputato greco di Ecr, Emmanouil Fragkos.
“Dell’assistenza finanziaria dell’Ue, 35,7 miliardi di euro sono forniti sotto forma di prestiti e 6,8 miliardi di euro sotto forma di sostegno non rimborsabile, mentre 5,3 miliardi di euro sono supportati tramite garanzie dell’Ue. Gli Stati membri dell’Ue hanno finora fornito 45,5 miliardi di euro di assistenza militare, di cui 6,1 miliardi di euro coperti dallo strumento fuori bilancio European Peace Facility (Epf)”, spiega Serafin.
“Questo sostegno include 362 milioni di euro per finanziare la missione di assistenza militare dell’Ue per le Forze armate ucraine. Inoltre, 1,4 miliardi di euro dei proventi derivanti dai beni sovrani della Russia raccolti nel 2024 sono stati assegnati alla Epf”, prosegue il Commissario, nella risposta all’interrogazione.
“Per quanto riguarda i costi indiretti per le economie europee, l’Ue ha reso disponibile una stima fino a 17 miliardi di euro tramite gli Stati membri dell’Ue per aiutare le persone in fuga dall’aggressione. La Commissione ha introdotto la massima flessibilità in modo che gli Stati membri possano utilizzare i fondi di coesione non spesi a questo scopo”, conclude il commissario polacco.
Secondo le stime occidentali, nel frattempo, almeno 10.000 Forze nordcoreane sono state dispiegate nell’oblast di Kursk dall’inizio di agosto per aiutare l’Esercito russo nelle operazioni di combattimento.
Dopo aver riferito di scontri iniziali, ma limitati, a novembre, l’Ucraina ha detto che nel fine settimana la Russia ha iniziato a utilizzare i soldati negli assalti di terra. Il capo militare ucraino, Oleksandr Sirsky, ha confermato che negli ultimi tre giorni Mosca ha intensificato gli attacchi nella parte di territorio controllato dall’Ucraina a Kursk.
Tuttavia, mentre il presidente Volodymyr Zelensky ha commentato la morte dei soldati di Kim sostenendo che “non c’è un solo motivo per cui i nordcoreani siano morti in questa guerra”, il Cremlino ha sviato le domande rinviando al ministero della Difesa, che però non ha rilasciato commenti.