Per celebrare la stagione di festa, il Co.As.It. ha organizzato due serate dedicate alla musica e ai grandi compositori italiani. L’artista in arrivo dall’Italia per l’occasione è la pianista Lucia Brighenti, originaria della provincia di Bolzano ma cresciuta nel Lazio dove ha frequentato il conservatorio Statale O. Respighi di Latina. 
 “Mi sono avvicinata alla musica da piccolissima, a circa 5 anni, grazie a mia madre. Abbiamo sempre avuto il pianoforte in casa e le prime nozioni le ho apprese insieme a lei. Ho iniziato a studiare al conservatorio all’età di 11 anni fino al diploma”, ha raccontato la pianista in un’intervista a Il Globo. 
Giovedì 12 e venerdì 13 dicembre, Lucia Brighenti si esibirà con un doppio concerto diviso in due serate: “Il programma l’ho ideato in prospettiva di questo viaggio,  per portare al pubblico soprattutto la musica del Novecento, poco suonata seppure ci siano molte figure molto interessanti”. 
Il primo concerto, intitolato The Italian Influence from the Baroque to the Twentieth Century, è un viaggio attraverso l’Italia e l’influenza che il Paese ha avuto su alcuni compositori, ad esempio Domenico Scarlatti (1660-1725) che ha scritto 555 sonate, riscoperte nel 20esimo secolo e considerate essenziali per il pianismo; altro compositore che Brighenti omaggerà è Gioachino Rossini, che ebbe un ruolo fondamentale per l’opera e fu l’iniziatore del bel canto italiano: “È una figura fondamentale per quanto riguarda l’opera e ho voluto inserire un suo brano”. 
In scaletta anche dei lavori di Frédéric Chopin e Franz Liszt, due dei maggiori pianisti del 1800 e seppure non siano italiani, i due compositori sono stati in qualche modo influenzati dalla cultura del Belpaese: “Liszt ha viaggiato in Italia per molti anni  e ha composto pezzi ispirati ad alcune opere italiane, ricreando in musica quello che sentiva tramite l’arte. Ha composto brani inspirandosi allo Sposalizio della Vergine di Raffaello, o al Pensieroso di Michelangelo, a tre sonetti di Francesco Petrarca e un brano dell’ Inferno di Dante Alighieri”. Per quando riguarda Frédéric Chopin, il compositore era assiduo frequentatore dell’Opera di Parigi dove a quei tempi c’era principalmente Rossini, così da essere influenzato dal bel canto. 
Per concludere, la pianista eseguirà un brano di Nino Rota, che presenterà anche nel secondo concerto intitolato A Journey through Italian Music from the Twentieth Century to the Present, venerdì 13 dicembre, sempre al Co.As.It., dove Lucia Brighenti proporrà agli spettatori una selezione di brani di compositori esclusivamente italiani del Novecento. 
Presenterà prima brani della generazione dell’Ottanta, con Ildebrando Pizzetti, Ottorino Respighi, Alfredo Casella e Gian Francesco Malipiero (definita così perché nati negli anni 1880 circa): “I compositori di quest’epoca volevano ripristinare la gloria della musica italiana, concentrandosi sul passato, e principalmente sul periodo barocco. I quattro presero col tempo posizioni diverse e  si divisero, dato che Casella e Malipiero si avvicinarono alle correnti avanguardiste”, ha spiegato Brighenti.
La seconda parte del concerto comprende musiche di Nino Rota, noto compositore per il cinema (Il padrino, La dolce vita e molti altri), Niccolò Castiglioni, Luciano Berio fino a Ludovico Einaudi ed Ennio Morricone: “Volevo finire con qualcosa di più conosciuto e suonerò due brani di Einaudi, il compositore italiano più in voga in questo momento e Morricone, visto come il seguace di Nino Rota”.
Lucia si esibirà anche il 14 dicembre presso la Art Gallery of Ballarat e il 18 dicembre ad Adelaide presso il ristorante Etica.
ROBERTA VITIELLO