Pianta ornamentale molto apprezzata, si è con il tempo diffusa in Europa, nel bacino del Mediterraneo, ma anche in alcune zone dell’Africa e dell’Asia. 

L’agave è particolarmente nota per il suo utilizzo nell’industria delle bevande alcoliche, in particolare per il mescal e la tequila, la cui produzione è stata riconosciuta a livello internazionale nel 1974, quando si è deciso che la bevanda originale dovesse provenire soltanto dalle zone di Jalisco, Nayarit, Michoacán e Guanajuato del Messico e che dovesse contenere almeno il 51% di distillato di agave e solamente dall’Agave tequilana weber varietà ‘Azul’.

Il procedimento per la produzione di tequila è molto particolare: quando all’agave comincia a crescere lo stelo fiorale, questo viene tagliato.

La pianta reagisce riprendendo la sua crescita, soprattutto nella parte centrale del fusto facendolo gonfiare e lì si concentrano una grande quantità di zuccheri.

Quando il fusto è gonfio, la pianta viene tagliata dalla radice e la parte centrale viene ridotta ad una sorta di pigna che pesa dai 12 ai 45 kg.

Per ottenere la tequila, la pigna viene trattata in semplici forni a vapore ed occorrono mediamente 7 kg di polpa per 1 litro di tequila. Per il mescal, invece, si possono usare otto specie diverse di agave e la pigna viene riscaldata con carbone di legna, per conferirle il caratteristico aroma affumicato. 

La specie principale per la produzione del mescal è l’Agave angustifolia e il famoso verme che si trova sul fondo della bottiglia del mescal, è una larva che vive all’interno della pianta di agave. La ragione per la quale si aggiunge nella bottiglia non è ben chiaro, pare che, se ritrovato intero, sia indice dell’alto grado alcolico del prodotto.  

La specie originale dell’agave sarebbe quella americana, caratterizzata da tante foglie lunghe, carnose e spinose che crescono quasi a formare una rosa intorno al fusto centrale. L’agave è anche nota per la sua longevità, vive infatti molto a lungo, arrivando anche a 30 anni di vita. 

Una delle sue caratteristiche principali è che fiorisce solo una volta nell’arco del suo ciclo vitale. La fioritura è un momento tanto atteso quanto triste: quando il fiore inizia a crescere, la pianta comincia a morire.

Il fiore, che può raggiungere anche gli otto metri di altezza, ha la forma di una pannocchia gialla, ma presto si apre formando diversi rami cosparsi di piccoli fiori gialli che con il tempo, si allargano in numerose spighe, capaci di sprigionare un aroma simile a quello dei meloni maturi. 

Fortunatamente, la durata dell’infiorescenza è di parecchi mesi ed è solo quando il fiore inizia ad appassire, che lentamente la pianta comincia a deperire, fino a morire.

Per prendersi cura dell’agave, bisogna ricordare che soffre quando ci sono ristagni d’acqua, bisognerà quindi fare attenzione a usare vasi bucati e ad aggiungere l’argilla espansa sul fondo del vaso, per aumentare il drenaggio. 

Il vaso da scegliere, soprattutto nelle zone fredde, è in cemento o in terracotta, in quanto proteggono le radici dal freddo, anche se è bene tenere presente che la pianta non sopporta temperature sotto lo zero.

Amante del caldo, del sole e della luce, andrà posizionata in battuta di sole, eventualmente mettendola contro un muro per proteggerla dal freddo e dal vento.