LOS ANGELES – Due-tre giorni di pioggia, con momenti anche di forte intensità, hanno finalmente messo fine alla serie di colossali incendi senza precedenti che hanno devastato l’area di Los Angeles.
Martedì il Sud della California si è risvegliato in un deserto di cenere e fango, che espone le colline sulle quali è bruciata tutta la vegetazione a frane e smottamenti. E sono subito cominciate le operazioni di pulizia, scrive il quotidiano locale, Los Angeles Times.
“Ci sono stati decisamente dei problemi”, ha dichiarato al giornale la meteorologa Ryan Kittell, del National Weather Service, parlando della chiusura e dell’interruzione di diverse strade a causa di allagamenti e smottamenti di fango. “Per fortuna, credo che le piogge più pesanti nella contea di Los Angeles siano cadute nell’oceano aperto. Ma siamo andati piuttosto vicino [alla possibilità di un nuovo disastro]”.
I meteorologi temevano infatti che acquazzoni e temporali intensi potessero creare alluvioni: un nuovo disastro sovrapposto ai roghi. “Per fortuna, questa pioggia è stata per lo più benefica. Penso che abbiamo scansato una nuova pallottola. Ha aiutato a estinguere gli incendi e ha senz’altro interrotto il clima da incendi, [caratterizzato da aria secca e vento intenso]”, ha aggiunto Kittell.
Tuttavia, la quantità di acqua caduta, neanche quattro centimetri di pioggia, non è di per sé sufficiente a tenere lontana la stagione dei roghi anche per il mese di febbraio.
“Forse non abbiamo messo fine alla stagione (degli incendi boschivi), ma sicuramente avremo sollievo per almeno un paio di settimane”, ha aggiunto la meteorologa, citata dal Los Angeles Times.