LA PLATA – Questa domenica 7 settembre, oltre 14 milioni di cittadini della provincia di Buenos Aires sono chiamati a votare in circa 41 mila seggi, per rinnovare i seggi nella Legislatura provinciale, eleggere consiglieri comunali e membri dei consigli scolastici.

La consultazione, separata da quella nazionale e organizzata in otto circoscrizioni elettorali, si svolge in un contesto di forte polarizzazione tra il peronismo kirchnerista e La Libertad Avanza, mentre la coalizione “Somos Buenos Aires” punta a consolidarsi come terza forza.

Il sistema provinciale divide la votazione in quattro sezioni per i deputati (2ª, 3ª, 6ª e 8ª) e quattro per i senatori (1ª, 4ª, 5ª e 7ª). Come in ogni elezione nella provincia di Buenos Aires, si utilizzerà la scheda di partito o “lenzuolo”, e gli over 70 o i minori di 18 anni (si può votare dai 16 anni) sono esentati dal Registro degli Inadempienti.

Le elezioni avvengono nel pieno della più grave crisi politica del governo di Javier Milei. Lo scandalo scoppiato a seguito della diffusione degli audio dell’ex direttore dell’Agenzia nazionale per la disabilità (Andis), Diego Spagnuolo, riguardanti presunte tangenti che coinvolgerebbero Karina Milei e il presidente della Camera dei Deputati Martín Menem, ha determinato un crollo significativo dell’immagine del governo nazionale.

Secondo un sondaggio di Management & Fit, il 94,5% degli intervistati ha dichiarato di conoscere la vicenda e oltre il 70% l’ha giudicata grave. Sebbene poco più della metà degli intervistati abbia affermato che la denuncia ha influito sulla propria percezione del governo, l’82,6% ha precisato che non condizionerà la decisione di voto per le legislative.

Nonostante ciò, la maggior parte dei sondaggi indica una vittoria risicata del kirchnerismo. Secondo Opinaia, il peronismo supererà l’ufficialismo di appena due punti a livello provinciale. La chiave sarà la terza circoscrizione elettorale, nel sud del conurbano di Buenos Aires. Lì la società di consulenza prevede una differenza di dieci punti a favore dell’ufficialismo provinciale.

CB Consultora Opinión Pública prevede un successo del PJ  con il 41,3% contro il 39,1%. Aresco colloca il peronismo al 36,7% di intenzioni di voto, mentre LLA otterrebbe il 34,8%. Proyección Consultores pone Fuerza Patria, la coalizione del kirchnerismo in testa, ma con un vantaggio inferiore a un punto: 38,1% contro 37,3%.

In tutti i casi, la differenza tra le due forze rientra nel margine di errore. Per questo molti analisti parlano di un possibile pareggio tecnico. Un argomento utilizzato da Milei giovedì durante la chiusura della campagna elettorale, quando ha esortato i suoi sostenitori ad andare a votare. “Abbiamo bisogno che andiate a votare e abbiate il coraggio di votare per un futuro diverso. Non lasciate che i portavoce della politica vi dicano che sono tutti uguali e che non valgono nulla. Votate La Libertad Avanza per fermare Kicillof e dipingiamo di viola la provincia”.

Un appello che si basa anche sulla possibilità che una parte importante dell’elettorato non si presenti alle urne, una tendenza che si osserva dall’inizio dell’anno. Otto elezioni provinciali hanno registrato una partecipazione compresa tra il 46% e il 65%. L’eccezione è stata domenica scorsa a Corrientes, dove la partecipazione è stata del 72,20%.

Sebbene la disputa principale sia tra peronisti e libertari, è in corsa anche una terza forza: la coalizione “Somos Buenos Aires”, composta da UCR, Coalizione Civica, settori peronisti dissidenti e altri partiti di centro, che mira a consolidarsi come alternativa nello scenario provinciale.

La campagna è stata caratterizzata inoltre dalla particolarità che questa volta non si sono svolte le primarie provinciali (Paso). La Legislatura della provincia di Buenos Aires ha sospeso le primarie previste per luglio, così i cittadini si recano alle urne solo e a ottobre per le elezioni nazionali.