SYDNEY – Aumentato di 0,25 punti percentuali il tasso ufficiale di sconto, che raggiunge quota 3,35%.
I mercati finanziari e gli analisti avevano previsto il nono aumento consecutivo (fatta eccezione per la pausa estiva di gennaio della Reserve Bank) del tasso di interesse da parte della Banca centrale australiana.
E infatti, come da previsione, è arrivato l’annuncio del Consiglio di amministrazione della Reserve Bank che, avendo nel mirino l’obiettivo di riportare l’inflazione, attualmente al dato record del 7,8% su base annua, a livelli ritenuti accettabili, ovvero intorno al 2-3%, ha deciso per un ulteriore aumento dello 0,25% del tasso ufficiale di sconto che arriva così al 3,35%, il livello più alto da settembre 2012.
Nel comunicato stampa, la Reserve Bank ha annunciato che potrebbero essere necessari ulteriori aumenti nei prossimi mesi, per garantire “che questo periodo di alta inflazione sia solo temporaneo”.
E se, precisano dalla Reserve Bank, si “presterà particolare attenzione agli sviluppi dell’economia globale, alle tendenze della spesa delle famiglie e alle prospettive dell’inflazione e del mercato del lavoro, il Consiglio rimane risoluto nella sua determinazione a riportare l’inflazione all’obiettivo e farà tutto il necessario per raggiungere questo obiettivo”.
Con gli interessi variabili che hanno raggiunto un tasso del 6%, l’aumento di questa settimana rappresenta un incremento di $114 al mese nei ripagamenti di un mutuo medio di $750.000, portando l’innalzamento totale a $1362 al mese, da maggio dello scorso anno quando la RBA ha iniziato la guerra contro il dragone dell’inflazione.
“Siamo assolutamente determinati a riportare l’inflazione nei limiti di guardia”, ha detto Lowe, aggiungendo che il Consiglio direttivo della RBA è consapevole delle difficoltà delle famiglie nel far fronte agli aumenti.
Il ministro del Tesoro, che ieri ha respinto le richieste di dimissioni di Lowe da parte dei verdi, ha detto che nonostante le precisazioni del Governatore gli ulteriori aumenti dei tassi d’interesse previsti non sono ancora ‘scolpiti nella pietra’.
“Mentre il discorso di Lowe è stato molto diretto, non penso sia il caso di fare pronostici e previsioni, perché è già stata avvertita una riduzione dei consumi e il compito della RBA è di domare l’inflazione senza far crollare l’economia”, ha detto.
Il premier del New South Wales, Dominic Perrottet, che affronterà le elezioni dopo la prossima riunione del Consiglio direttivo della RBA, e teme ripercussioni alle urne se la rotta della politica monetaria della Banca centrale non cambierà. Ha attaccato le maggiori banche, soprattutto NAB e ANZ, per la velocità con la quale hanno trasferito l’aumento del costo del denaro ai loro clienti: “Hanno due pesi e due misure: quando la RBA riduce i tassi d’interesse, le banche non erano pervenute, ma sono molto presenti quando si tratta di aumentarli”.
La presidente dell’Associazione bancaria, Anna Bligh, si è augurata che le previsioni della RBA non diventino realtà, visti i segnali che gli incrementi precedenti dei tassi d’interesse cominciano ad avere un impatto sui consumi, assicurando comunque che le banche sono consapevoli delle ristrettezze di alcuni clienti, sollecitando che si rivolgano alle loro filiali per ristrutturare il prestito o rifinanziarlo.