Al termine della riunione di ieri pomeriggio il consiglio di amministrazione della RBA ha deciso un incremento di 25 punti base del costo del denaro che passa così al 2,60%.
L’obiettivo rimane quello di contrastare la crescita dell’inflazione, scoraggiando i consumi.
“Il Consiglio si impegna a riportare nel tempo il tasso inflattivo nella fascia del 2-3 per cento. L’aumento di oggi dei tassi di interesse servirà a raggiungere questo obiettivo, anche se, probabilmente, saranno necessari ulteriori interventi nel futuro prossimo”, ha affermato il governatore della Banca centrale Philip Lowe.
Il governatore Lowe ha detto che il Consiglio ha deciso di incrementare il costo del denaro di 25 punti base, la metà di quanto preventivato dagli osservatori finanziari, in considerazione della rapidità e della consistenza dei rialzi precedenti.
“Il tasso d'interesse è stato aumentato in misura sostanziale in un breve periodo di tempo. In considerazione di ciò, il Consiglio ha deciso di aumentare il tasso di 25 punti base per questo mese avendo valutato le prospettive per l’inflazione e la crescita economica in Australia.”
Già da oggi i quattro maggiori istituti bancari d’Australia passeranno l’aumento degli interessi in misura proporzianata ai loro clienti.
ANZ, NAB e Westpac prevedono che i tassi d’interesse saliranno oltre il 3% entro la fine dell’anno, una ipotesi che potrebbe vedere il tasso variabile medio, applicato a chi abbia acceso un mutuo per la casa, impennarsi fino a raggiungere il 6,48%, più del doppio del tasso applicato ad aprile, prima dell’inizio dell’attuale ciclo di rialzi.
Si prospettano tempi difficili per chi sta pagando le rate di restituzione del mutuo anche in considerazione del quadro internazionale dove soffiano sempre più forti i venti di recessione che finiranno per ripercuotersi anche sull’economia australiana.
La previsione negativa starebbe ad indicare che la percentuale del reddito familiare necessario per onorare il debito salirà da circa il 15% al 20% in poco più di sei mesi.