I dettagli fanno sempre la differenza, e in questo caso il dettaglio è ancora più rilevante poiché racchiude in sé la base della qualità dell’offerta gastronomica di molti ristoranti, presenti nei centri DFO di Melbourne, in alberghi delle catene Novotel, Sheraton e in luoghi comunitari come l’Altona Soccer Club, ma anche parchi tematici come quello di Whittlesea o l’Adventure Park di Geelong. 

Ciò di cui stiamo parlando è il forno elettrico, prodotto di alta tecnologia italiana, dell’azienda Stima, utilizzato in diverse località d’Australia e, anche su una nave, sulla nota ‘Spirit of Tasmania’, un forno nel quale preparare non soltanto pizze di diverse misure ma anche piatti di pasta e altre deliziose ricette, il tutto in pochi minuti.

A distribuire i forni della Stima, in esclusiva per tutta l’Australia, l’Asia e le isole del Pacifico, è Tony D’Urso, noto imprenditore nato a Floridia, in provincia di Siracusa, che nell’azienda di Brooklyn (Melbourne), tra l’altro, prepara anche pizze di otto diversi gusti che sono disponibili in versione fresco o surgelato.

Sin dal principio, non nascondo di essere stato un tantino scettico dopo aver letto un volantino promozionale che l’amico Tony D’Urso mi aveva fatto vedere; mi chiedevo come fosse possibile per un piccolo forno elettrico far arrivare il materiale refrattario di cui è composto fino a un massimo di 520 gradi e riuscire a cucinare una così vasta varietà di piatti: pane, pasta (in un solo minuto), ma anche pollo arrosto con le patatine, e pizze in appena due minuti!

Dopo i lunghi lockdown di questi ultimi due anni, finalmente ho trovato il modo di andare a trovare Tony. Mi sono quindi diretto verso Brooklyn dove, seminascosto lungo la ‘Service Road’ dell’arteria principale di Melbourne, la Princes Highway, su  Geelong Road, trovo il salone il negozio d’esposizione  della ‘Stima’, in cui scopro anche un’offerta di prodotti alimentari italiani e nel fondo dello showroom ampi laboratori per la preparazione delle pizze  di diverse misure, formato e ingredienti che, dopo essere surgelate, vengono spedite in lungo e largo per tutta l’Australia e le isole del Pacifico.

Incontrando Tony, non posso non osservare come, in così pochi anni, sia riuscito a creare una tale diversificazione nel suo lavoro, dando vita al sogno di anni, coltivato sin da quando era direttore di una serie di aree di servizio della Mobil Oil: “A dire il vero, non ci credo neanch’io di avercela fatta – afferma Tony con una sonora risata –. Ma la mia persistenza e la forza di volontà, viaggiando dovunque e visitando fiere del settore, a Milano ma anche in altre città italiane, mi hanno portato sempre più vicino a ciò che volevo riuscire a fare, per me e per far crescere il fatturato dei miei clienti. Vedi, questi piccoli forni elettrici ad alta temperatura non solo sono ideali per le famiglie numerose, con tanti figli e nipoti che si riuniscono insieme per pranzo o cena, e sono ideali per i club sociali, sportivi e tutti quei luoghi di intrattenimento dove vi è tanta gente che, giustamente, non ama attendere tanto, ma vuol essere servita velocemente, e una pizza cucinata in appena due minuti è proprio l’ideale. Sì, perché ai tempi d’oggi, specialmente ai giovani, non piace attendere neanche dieci minuti. Perciò, ho pensato fosse importante investire in un progetto che ha alla base un nuovissimo e rivoluzionario forno elettrico”.

Dalle parole ai fatti: “Ti voglio dare una dimostrazione”, continua Tony, mentre tira fuori da un frigo delle pizzette preparate fresche. Ne sistema una su una pala e la pone sulla lastra di materiale refrattario. Quindi programma ai controlli elettronici due minuti di cottura. Si allontana dal forno elettrico Stima e si avvia verso la macchina del caffè dove si appresta a preparare due caffè.

Così, in attesa del caffè, il forno completa il suo ciclo di due minuti, e, quasi in contemporanea, la pizza fumante è pronta su un piatto e i due caffè sono pronti e serviti al tavolo.  

Non riesco a trovare parole per descrivere la mia meraviglia: “Straordinario! Proprio straordinario!”.

Tony D’Urso con una pizzetta appena sfornata nel suo salone d’esposizione ‘Stima’

La pizza dal fondo sottile e tutti gli ingredienti gustosi sono cotti alla perfezione. L’unico commento con cui Tony accompagna un bel sorriso di soddisfazione e un’allegra risata è: “Adesso ci credi?!”.

Ma chi è questo vulcanico imprenditore?

Gaetano ‘Tony’ D’Urso, classe ‘44, è giunto in Australia il 19 aprile 1956, a bordo della motonave ‘Surriento’ (nota per essere stata definita “la nave delle spose per procura”, ndr) insieme alla mamma Maria e alla sorella Lidia di sei anni. Per riunirsi con papà Carmelo, emigrato a Melbourne l’anno precedente, il giovanetto Tony iniziò la scuola presso la St Michael’s Catholic Primary School, a North Melbourne, nei pressi della alla loro abitazione. Ma più tardi, la famiglia si spostò a West Footscray, proprio nel cuore delle tantissime fabbriche. In due anni circa, Tony completò ben sei gradi scolastici e a tredici anni si trovò subito un lavoro presso la ditta di bibite Boon Spa, per poi passare, come giovane assistente meccanico, presso la compagnia aerea Ansett, nei grandi capannoni di manutenzione di Footscray. 

Nel 1978, Tony inizia a lavorare presso una stazione di servizio e rifornimento di carburanti nella centralissima Holmes Road a Moonee Ponds, dove vi rimase per ben tredici anni, imparando molto del mestiere. Ennesimo cambio di carriera che Tony commenta così: “Questo è sempre stato il bello di questo Paese. Basta che sei capace e riesci a far bene tutto ciò che ti indicano, e puoi cambiare mestiere ogni anno”.

Poi ancora, sempre con grande voglia di imparare, venne assunto come tecnico presso il noto istituto di ricerca medico-scientifica Walter & Eliza Hall a Parkville. Ma il suo spirito di avventura era sempre lì, a spronare il suo desiderio di cambiare, di viaggiare, di intraprendere nuove strade, affrontare nuove sfide anche attraverso percorsi più tortuosi. 

Decise quindi di accettare il lavoro di gestore di una stazione di servizio e distribuzione di carburanti della Mobil Oil, gestendo anche l’autorimessa collegata all’attività, proprio nel cuore di Moonee Ponds-Essendon (Mt Alexander Road e Buckley Street) e per 25 anni il suo garbo e la gentilezza nell’accontentare tutte le richieste dei clienti lo hanno reso il luogo preferito per gli automobilisti della  zona, specialmente fra gli italiani, in particolare  floridiani, e per i colleghi del Rotary Club di Essendon, di cui per sette anni era stato un attivo animatore.

Sempre generoso, aperto e disponibile, Tony non si è mai tirato indietro quando c’era da aiutare persone e conoscenti, tanto da assumere il ruolo di chairman dell’Essendon-Triestina Junior Soccer Teams, e prestare attività di volontariato presso la scuola superiore  cattolica St Bernard, di Essendon, frequentata da due dei suoi figli: Carmelo e Vincenzo. Oltre a loro, Tony ha due figlie: Luisa, la maggiore dei quattro figli, e Nadia, la penultima. Una bella famiglia numerosa, con dieci nipoti di varie età, dai quattro ai diciassette anni.

Intanto il lavoro impegnativo e fruttuoso di Tony non veniva ignorato dai vertici della Mobil Oil che osservavano con molto interesse il suo impegno e con il tempo gli affidarono la gestione di ben tredici distributori in altrettante località.

“Circa una trentina d’anni fa – racconta Tony –, l’azienda Mobil Oil credette fosse molto buona l’idea di offrire, presso le proprie stazioni di servizio, anche di poter comprare qualcosa da mangiare. Quindi diede inizio a una stretta collaborazione con Pizza Hut, ma ben presto i dirigenti delle stazioni di servizio si accorsero che la cosa non poteva durare a lungo perché era particolarmente complesso il servizio a clienti e molto alto il rischio di sprechi e bassi margini di profitto”.

A quella strana situazione, Tony pensava sempre come porre rimedio. Cominciò quindi a viaggiare in Italia e a partecipare alle più importanti fiere del settore.

“Finalmente alla Fiera di Milano del 2007 – continua Tony –, ecco arrivare la fatidica soluzione. Mi sono trovato a osservare da vicino un forno elettrico ad alta tecnologia, dell’azienda toscana ‘Stima’ di Agliana (Pistoia), sorta proprio per produrre macchine e forni rivoluzionari per preparare cibi e piatti italiani di qualità in poco tempo. Sembrava proprio adatta a soddisfare ciò di cui da tempo andavo alla ricerca, e per poco non gridai, come il mio antico e mitico compatriota Archimede: “Eureka!”.

Era proprio l’ideale per soddisfare le richieste dei clienti. Mangiare in fretta qualcosa di fresco, gustoso e buono tra un impegno e un altro. Ed ecco di fronte ai miei occhi questi forni elettrici, costruiti alla perfezione, capaci di funzionare ad alta temperatura e così semplici da poter essere adoperati da chiunque, ma sarebbe bastato far funzionare il forno e attendere quei pochi minuti per sfornare e servire ai clienti gustose pizze fumanti in solo due minuti”. 

 Questo è quello che Tony aveva sempre sognato. Preparare e servire ai clienti, specialmente ai più giovani e impazienti, qualcosa di buono, cucinato in pochi minuti.

Da oltre vent’anni, ‘Stima’ è proprio indiscussa leader nel campo di questo tipo di forni che dagli stabilimenti in Toscana costruisce, vende, offre assistenza tecnica specializzata, ed esporta non solo in tutta Italia, ma in Francia, Germania, Spagna, Nord America, Sud Africa, e negli ultimi sette anni, grazie a Tony D’Urso, anche in Australia, Nuova Zelanda e le isole del Pacifico.

  “Noto con piacere in questi ultimi tempi che anche nelle nuove abitazioni, certi costruttori negli spazi ricreativi al coperto, cosiddetti ‘al fresco’ stanno lasciando proprio uno spazio ideale per sistemarvi uno di questi forni, per i quali non occorre installare una colonna fumaria – aggiunge Tony –. Inoltre, consumano poca elettricità”. 

La mia visita a Tony si conclude, e non posso non fargli i complimenti, anche per un’ottima pizzetta ‘capricciosa’.