MOSCA - Il Cremlino ha reso noto che i sabotatori ucraini hanno attraversato la frontiera, sparato contro un’auto uccidendo il guidatore e ferendo un bambino che era bordo con lui, e preso ostaggi in un negozio.

Piu tardi il servizio di sicurezza russo FSB ha comunicato che i “nazionalisti ucraini” sono stati respinti oltre il confine ucraino.

“Per evitare vittime civili e danni alle infrastrutture civili, il nemico è stato respinto nel territorio ucraino, dopo essere stato fatto oggetto del fuoco di artiglieria, lasciando dietro di sé un ingente quantitativo di esplosivi nella forma di mine anti-uomo rimosse poi dai reparti speciali”, afferma un comunicato diffuso dalle agenzie di stampa russe.

L’Ucraina ha accusato la Russia di aver inscenato una falsa “provocazione", ma nel comunicato sembrava anche implicare che una qualche forma di operazione fosse stata effettivamente condotta da un gruppo di antigovernativi russi.

Tra segnalazioni di bombardamenti e sabotaggi sporadici, le regioni di confine della Russia sono diventate meno sicure da quando Mosca ha iniziato la sua guerra di invasione in Ucraina.

Putin, in un intervento trasmesso dalla televisione ha usato toni molto netti: “Non otterranno nulla. Li schiacceremo. Il gruppo era composto dal tipo di persone che vogliono derubare la Russia della sua storia e della sua lingua”.

In due video che circolano online, uomini armati che si autodefiniscono “Corpo di volontariato russo”, una milizia rifugiatasi in Ucraina, hanno affermato di aver attraversato il confine per combattere quello che hanno definito “il sanguinario regime di Putin e del Cremlino”.

Descrivendosi come liberatori russi, i paramilitari hanno invitato i russi a imbracciare le armi e insorgere contro le autorità, dichiarando di non aver aperto il fuoco sui civili.

La genuinità del comunicato video non è stata ancora verificata.