La scorsa domenica 27 luglio, la chiesa di St Mary di Greensborough, molto cara alle tantissime famiglie italiane della zona – in particolare alla famiglia di Mario e Maddalena Vespa, di origine abruzzesi, e ai loro quattro figli – ha ospitato la Santa messa di ringraziamento del neo sacerdote John Peter Vespa, anche lui di origine italiana.
La parrocchia era affollata alla sua massima capacità e, oltre alla partecipazione di circa 40 seminaristi e sacerdoti, vi erano anche il vescovo della diocesi di Sale, Greg Bennett, il vicario generale dell’arcidiocesi di Melbourne, Tony Kerin, e il cappellano della comunità italiana di Melbourne, padre Vito Pegolo. Presenti anche rappresentanti della Sezione 149 Essendon-Keilor dell’Ordine dei Cavalieri del Southern Cross, con sede ad Avondale Heights, di cui padre John è stato un attivo membro e sostenitore.
I seminaristi hanno inoltre preparato ogni cosa, incluse le ostie, per oltre 800 fedeli in sobborghi diversi di Melbourne dove il giovane sacerdote era stato impegnato e aveva offerto la sua assistenza spirituale nel suo ruolo di diacono.
“Ringrazio il Signore per questo giorno e per la mia vocazione”, ha affermato padre John Peter Vespa, esattamente a un mese della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta nella Basilica di San Pietro, in Vaticano, il 27 giugno scorso, a opera del neo pontefice Leone XIV nell’anno del Giubileo della Speranza. Padre John è stato inoltre l’unico australiano su 32 diaconi da tutto il mondo.
La Santa messa solenne, cantata dai giovani del coro parrocchiale, ha rappresentato un ringraziamento alla grande comunità cattolica italiana di Melbourne e un’opportunità per celebrare il nuovo e giovane sacerdote.
A pronunciare l’omelia è stato il vescoso della diocesi di Sale, Greg Bennet, molti anni fa assistente parroco della chiesa di St Mary, il quale ha ricordato di aver avuto modo di conoscere molto bene la famiglia dei parrocchiani Mario e Maddalena Vespa.
“Della famiglia Vespa – ha detto il vescovo Bennet – ricordo bene e non posso dimenticare la gentilezza e la generosità, la loro porta sempre aperta, oltre alla buona compagnia e al loro gustoso cibo casalingo all’italiana. E ricordo bene il piccolo John, allora di nove anni, vispo e un po’ discolo, ma simpatico e irrequieto. Ricordo che amava stuzzicare tanto i suoi due fratelli più grandi di lui, David e Paul, e di tanto in tanto disturbare la sorella maggiore, Santina. Ma in generale, la famiglia Vespa è sempre stata ricca di amore, affetto e tanta fede. Una famiglia con le sue piccole gioie, raggi di speranza e tanti sogni, e come in tutte le altre famiglie, anche sfide da affrontare e superare”.
Il vescovo Bennet ha voluto raccontare alla congregazione una particolare visita alla famiglia, un giorno in cui il papà Mario Vespa era intento a lavorare nel suo orto.
“E ora che ci penso – ha aggiunto il vescovo –, posso dire che ci vuole molto tempo, incoraggiamento, coraggio e una profonda considerazione personale per riuscire a esclamare, ‘Sì, Signore, voglio essere innestato in Te. Sono pronto a essere ferito dall’amore affinche io possa crescere nel Tuo amore e portare frutto per la Tua Chiesa’. E il Signore ha ascoltato le preghiere con premura e con gentilezza e, alla fine, ecco giunto il segno di speranza che apporterà nuovi frutti”.
“Questa è una bellissima metafora per John, un figlio tanto amato, innestato nella vita del Signore e nella vita del suo figlio prediletto, Gesù Cristo – ha continuato –. Dopo tanto tempo e incoraggiamento, alla fine ha detto, ‘Sì, Signore, sono pronto a essere innestato in Te, e possa il mio amore apportare tanti buoni frutti per la Tua Chiesa”.
Rivolgendosi al neo sacerdote, il vescovo Bennet ha detto: “Noi tutti, padre John, ti siamo grati per aver risposto ‘Sì’ all’invito del Signore per Cristo. Lo spirito del Signore ha trovato giusta collocazione in te e, come gli apostoli che furono sorpresi e impauriti il giorno di Pentecoste, anche tu sarai mandato a servire nell’arcidiocesi”.
A conclusione della Santa messa, gli ospiti presenti hanno raggiunto il salone parrocchiale per un lauto rinfresco e per essere fotografati insieme alla famiglia Vespa.