La scorsa domenica 24 agosto, la Sardinian Cultural Association (SCA) ha celebrato il suo 38esimo anniversario con un pranzo tenutosi presso il centro per anziani del Co.As.It. a Rosanna.
Punto focale dei festeggiamenti è stato un omaggio a Luigi “Gigi” Riva, una delle figure sportive italiane più riconosciute di tutti i tempi, purtroppo deceduto a Cagliari il 22 agosto dell’anno scorso. L’omaggio ha avuto luogo attraverso la proiezione, dopo il pranzo, del documentario di Riccardo Meloni sulla vita di Riva, intitolato Nel Nostro Cielo Un Rombo Di Tuono, che ha ottenuto anche il prestigioso premio Nastro d’argento nel 2023.
Il pranzo, tipicamente sardo, ha incluso i malloreddus (gnocchetti sardi) con scelta di due sughi, uno al pomodoro e l’altro al pomodoro, salsiccia e zafferano. Il tutto è stato accompagnato dai vini sardi per eccellenza, il vermentino e il cannonau, sponsorizzati, come sempre, dal socio Ignazio Deiana, titolare dell’azienda di importazione Twelve Bottles. E per chi ha preferito la birra, è stata anche servita l’Ichnusa. Su ogni tavolo, pecorino e salame sardo.
Questa celebrazione ha dimostrato ancora una volta che la rinascita del SCA sta proseguendo a pieno ritmo, con i giovani e i meno giovani in piacevole compagnia.
Degna di nota è stata la presenza di Benito Cordedda, Tonina Nolis e Giuseppe Nolis, soci fondatori dal lontano 1987. È stata anche una bella sorpresa la presenza di Francesco Pascalis del Co.As.It. e Barbara Zoroddu del progetto Witcare.
Per l’occasione, il presidente del sodalizio Paolo Lostia ha ringraziato tutti i presenti, i soci attuali e quelli del passato, oltre ai membri del direttivo che hanno contribuito all’organizzazione e alla realizzazione dell’evento. È stato anche riconosciuto il contributo di Dianna Mitrovic e Alana Wong, al di fuori del comitato.
Lostia ha poi rivolto il più sentito ringraziamento ai cosiddetti “masterchef”, il vicepresidente Mauro Sanna e il consigliere Giovanni Chighine, che hanno preparato un pranzo meraviglioso, come confermato da tutti i presenti. Lostia ha voluto esprimere un ringraziamento anche alla direzione del Co.As.It. per il loro continuo e prezioso appoggio, e in particolare l’ospitalità e il supporto della responsabile del centro diurno, Maria Metelli.
Lo chef Sanna è intervenuto, dichiarando: “Abbiamo pensato di fare qualcosa di diverso per celebrare quest’importante occasione e rendere omaggio a un grande campione e persona come Riva”.
Chighine ha poi aggiunto: “Abbiamo fatto il nostro meglio e mi auguro che il pranzo sia stato gradito”.
Terminato il pranzo, i commensali si sono spostati nella sala proiezioni dove sono stati anche serviti caffè e dolci sardi, preparati dalla “superdonna” consigliere, Iole Marino, nonostante non fosse presente per un recente intervento medico.
Nell’introdurre il documentario, Lostia ha offerto una breve ed emotiva panoramica sull’impatto che Riva e la squadra del Cagliari hanno avuto su di lui durante la sua crescita in Australia negli anni ‘60 e ‘70, anni durante i quali leggeva regolarmente le loro vittorie sportive sulle pagine de Il Globo. Questo impatto si è amplificato quando Lostia e la famiglia sono tornati a Cagliari nel 1970 per un breve soggiorno, subito dopo la vittoria dello scudetto da parte del Cagliari.
Lostia ha proseguito affermando che Riva è stato conosciuto e rispettato non solo per i suoi valori calcistici, detenendo ancora il record di gol segnati per il Cagliari (207) e per la Nazionale italiana (35), ma anche per i suoi valori umani. Ha poi sottolineato come, dopo l’iniziale riluttanza ad andare al Cagliari nel 1963 all’età di diciannove anni, Riva si sia affezionato alla squadra, alla Sardegna e alla sua gente, rifiutando offerte finanziarie da club più grandi e rimanendo in terra sarda fino alla sua scomparsa. Il documentario si è concluso con la musica dell’inno non ufficiale sardo, No Potho Reposare, e i calorosi applausi di tutti i presenti.