BRISBANE - Questo 2025 ha segnato un momento importante per la Società Dante Alighieri di Brisbane, che è diventata presidio letterario e ha dunque potuto partecipare alla votazione dei finalisti del Premio Strega.

“La Società Dante Alighieri ha un voto collettivo come sede centrale e raccoglie le preferenze dei vari presidi letterari - chiarisce Claire Kennedy, presidente della sede di Brisbane -. E, se dal punto di vista numerico conta poco, il nostro senso di partecipazione e responsabilità è stato altissimo. È stato molto bello partecipare a questo evento; partecipare da qui e dire la nostra sui libri che si stavano leggendo in Italia e in altre parti del mondo”.

Una bella soddisfazione per Kennedy e tutto il comitato, che ha coltivato con pazienza e passione negli anni non solo l’ambizione di costruire una biblioteca ben fornita, una delle condizioni per diventare presidio letterario, ma ha anche offerto costantemente ai membri una serie di attività coinvolgenti e di alto livello.

“A oggi i presìdi letterari in tutto il mondo sono 100 - interviene la vice presidente Rosalia Miglioli -. Noi insieme all’accesso alla collezione di libri, offriamo anche presentazioni di libri, circoli di lettura e corsi di lingua a tanti livelli. Per i livelli più avanzati, inseriamo sempre la letteratura sia classica che contemporanea. Ad esempio, nel livello “Costume e società”, che è quello più alto, abbiamo letto Il treno dei bambini, da cui poi è stato tratto anche il film”.

Ma l’emozione più grande l’hanno provata con l’annuncio della partecipazione alla votazione del Premio Strega, uno dei momenti più importanti dell’anno per ogni appassionato di letteratura italiana.

“Non tutti i presìdi letterari partecipano ogni anno alla votazione dello Strega; quest’anno, ad esempio, eravamo in 34 ed è stato bello sapere che per la fondazione Bellocci e il Premio Strega è importante sentire opinioni e giudizi dall’estero, anche perché i vincitori hanno buone probabilità di essere tradotti”, continua la presidente Claire Kennedy.

Un piccolo gruppo di 12 avidi lettori - il numero massimo consentito dalle regole è 13 persone -  si è dunque impegnato a leggere quanti più libri possibili per presentarli agli altri.

“Abbiamo cercato di leggere bene approfonditamente alcuni libri e conoscere un po’ o almeno dare un’occhiata agli altri - prosegue il racconto -. Dobbiamo confessare che non abbiamo tutti e 12 letto tutti i libri con attenzione, perché avevamo soltanto un mese di tempo”. 

Durante questi 30 giorni, passati per la maggior parte con il naso affondato tra le pagine, i partecipanti hanno organizzato tre incontri: “E, a proposito del senso di responsabilità, non è mai successo che mancasse qualcuno”, aggiunge Kennedy.

Incontri a metà tra virtuali e di persona, per agevolare tutti allo scopo di votare i titoli da mandare in finale tra i 12 in lizza. Ogni collettivo di lettori contribuisce alla scelta dei finalisti della cinquina e ogni partecipante da Brisbane ha letto e presentato un libro agli altri.

“Molti di noi hanno letto libri e poi li abbiamo presentati durante le riunioni, discutendone e confrontandoci. Le discussioni sono sempre stato molto partecipate; si sono perfino create delle fazioni”, ricorda. Perché i lettori si appassionano alla storia, si affezionano ai personaggi e vivono quasi come un affronto personale se qualcuno non nutre gli stessi sentimenti per quelle pagine.

Fortunatamente, ognuno ha potuto esprimere tre preferenze personali e, sebbene a Brisbane ci sia stato un libro preferito dalla maggioranza, a me non è stato svelato il titolo. Per quanto riguarda invece il voto accorpato di tutti i presìdi letterari partecipanti, ha vinto Michele Ruol, con Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia, entrato nella cinquina dei finalisti. “Anche a noi è piaciuto molto questo libro”, assicura la presidente.

Un’esperienza molto positiva, dunque, che alla Dante Alighieri di Brisbane sperano di poter ripetere nel futuro, perché se anche il voto collettivo della Dante è solamente uno, sul totale di 400, è altrettanto vero che “dal punto di vista personale è stato interessante confrontarci”, ha concluso Kennedy.

“È stato evidente il grande impatto di questa esperienza su chi ha partecipato - aggiunge Rosalia Miglioli -, ma anche su chi non ha partecipato. Personalmente, sono riuscita a percepire l’entusiasmo del gruppo che veniva alla Dante e parlava di questi libri, ci hanno contagiato con la loro energia e motivato a fare ancora di più. Più book club, più discussioni tra di noi, coinvolgendo anche altre persone, di tutte le età”.

Un altro dato interessante sottolineato da Kennedy è che per circa un terzo del gruppo di lettori coinvolti nella votazione del Premio Strega, l’italiano non è la prima lingua e, nonostante questo la lettura, ma anche le discussioni sono avvenute tutte in italiano.

Con tanti progetti in corso e tanti in testa, la passione del comitato della Dante Alighieri è inarrestabile.