CAPE CANAVERAL - La sonda Parker è sopravvissuta al passaggio ravvicinato con il Sole, avvenuto a soli 6,1 milioni di chilometri dalla superficie, mentre il veicolo sfrecciava alla velocità record di 692mila chilometri orari.
Il veicolo automatizzato della Nasa è ricomparso dopo aver aggirato il cuore del nostro sistema solare e ha stabilito una comunicazione con la Terra, dando prova di essere in buone condizioni e funzionare normalmente.
L’Agenzia spaziale statunitense, attraverso il blog dedicato alla missione che sta permettendo di conoscere il Sole come mai prima d’ora, fa sapere che a ricevere il segnale sono stati i coordinatori della missione del Laboratorio di Fisica Applicata Johns Hopkins, nel Maryland, nella notte tra il 26 e il 27 dicembre, dopo circa 48 ore di attesa.
Alle 12.53 ora italiana del 24 dicembre, la sonda Parker ha conquistato un recordo: è diventata l’oggetto artificiale a essere passato più vicino a una stella di sempre, e il più veloce della storia umana.
Per avere la conferma del successo della missione si è dovuto attendere che la sonda completasse la manovra attorno al Sole, prima di poter ristabilire le connessioni.
La sonda ha cominciato il suo viaggio nel 2018, ma il progetto scientifico che ha portato alla sua realizzazione ha origine fin dai primissimi anni della “corsa allo spazio”, nel lontano 1958.
L’innovativo scudo termico, dal peso di soli 60 kg ma capace di proteggere la sonda da temperature fino a 1400 °C, ha permesso agli strumenti di continuare a funzionare regolarmente al caldo estremo di quella porzione di spazio e di raccogliere informazioni preziosissime che serviranno a comprendere alcuni dei tanti enigmi legati alla nostra stella.
Fra questi ci sono l’origine del vento solare e la temperatura più alta del normale registrata in alcune fasce esterne dell’astro, ma anche solo per ricevere la totalità dei dati – a causa della distanza enorme - bisognerà aspettare almeno il primo gennaio.