Dopo il successo dello scorso anno, continua inevitabile la discussione, partendo dal 1987 con L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci fino al recente Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino.
Negli ultimi trent’anni, l’industria cinematografica si è decisamente adattata agli evidenti cambiamenti della contemporaneità; le sale cinematografiche si sono gradualmente svuotate, soprattutto negli ultimi mesi, conseguenza della crisi pandemica, e sono scesi in campo prodotti innovativi, differenti: primo tra tutti, la piattaforma Netflix, che ogni mese propone nuovi contenuti cinematografici e seriali.
“Quest’anno l’Italian Cinema Forum accoglie una prospettiva più ‘pratica’ – ha spiegato l’esperto Mark Nicholls, curatore del workshop –: ci siamo adattati alle attuali restrizioni, scegliendo delle pellicole che siano disponibili online. Accompagneremo gli spettatori in un lungo viaggio in Italia, esamineranno il Belpaese da ottiche differenti”.
Insegnante di cinema alla University of Melbourne dal 1993, giornalista cinematografico, produttore, regista e performer, Mark Nicholls è un profondo conoscitore, nonché grande appassionato, della cultura italiana, e ovviamente della sua relativa tradizione filmica; cresciuto a Moonee Ponds, in un quartiere abitato principalmente da migranti italo-australiani, ha potuto, negli anni dell’infanzia e attraverso gli studi classici al liceo, approfondire quell’intima curiosità verso un posto tanto lontano, così differente dalle sue radici familiari. Un viaggio in Italia all’età di quindici anni e poi il percorso universitario hanno dato inizio a un cammino che s’infittisce ancora giorno dopo giorno.
“È triste pensare a quanto duramente l’intero settore sia stato colpito; quello che ci manca, poi, è anche l’esperienza collettiva, l’andare al cinema in compagnia, piuttosto che stare a casa e guardare un film da un dispositivo elettronico – ha continuato Nicholls –. Ovviamente, a causa delle restrizioni, sul sito del Co.As.It. saranno pubblicate le mie introduzioni video. Non appena sarà possibile, organizzeremo degli incontri per poter discutere dei film tutti insieme. Lo scopo del progetto è spingere le persone a dialogare, a vivere proprio quell’esperienza collettiva di cui parlavo”.
Il professore di cinema dell’Università di Melbourne e giornalista cinematografico, Mark Nicholls
E se, l’anno scorso, il Forum ha abbracciato il genere del Neorealismo con film storici come La dolce vita di Federico Fellini e Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, quest’anno il programma prevede pellicole molto differenti tra loro: si comincerà con L’ultimo imperatore di Bertolucci, seguiranno Aprile di Nanni Moretti, Looking for Alibrandi di Kate Woods, Giorni di Laura Muscardin, Il divo di Paolo Sorrentino e Chiamami col tuo nome di Guadagnino.
“Sono molto curioso per gli incontri di quest’anno – ha affermato Mark Nicholls –, Giorni è una pellicola poco nota, Il divo ci riporta alla figura controversa di Andreotti, Looking for Alibrandi ci racconta l’esperienza degli italo-australiani a Sydney. Mi aspetto discussioni molto interessanti con prospettive sociali e opinioni politiche particolarmente decise”.