La scorsa settimana, il tenore Domenico Cannizzaro è stato ospite di una festa pomeridiana del Puglia Social Club, svoltasi presso un affollato locale di ricevimenti a nord di Melbourne, illuminando – letteralmente - tutt’intorno con la sua gradita presenza. In tutta la zona di Campbellfield, infatti, per alcune ore prima di pranzo è venuta mancare l’energia elettrica, al che qualcuno dei presenti ha esclamato, con fare scherzoso: “L’energia del tenore Cannizzaro è stata sufficiente a sostituire la corrente elettrica del luogo!”. 

Tant’è vero che l’elettricità, dopo qualche ora, così come spiegato da Vito Liuzzi, funzionario del sodalizio, è tornata a funzionare, permettendo sia alla cucina che al programma musicale di andare avanti, solo con un po’ di ritardo.  

Per i suoi genitori, familiari e i tanti amici, ogni visita del tenore Cannizaro a Melbourne diventa sempre una gran bella occasione per potersi rivedere e condividere aneddoti e le ultime notizie. 

Essendo stato informato personalmente da Domenico, prima della sua partenza dall’emirato arabo di Abu Dhabi, dove il tenore italo-australiano vive con la moglie Aurora Muratti, abbiamo concordato un incontro prima del suo ritorno a casa, per raccontarci tutto quello che è successo nel corso degli ultimi quindici anni, circa. 

Nato a Melbourne da genitori siciliani amanti del canto e della musica, Giuseppe e Agatina Cannizzaro, Domenico si è sempre trovato a dover condividere la sua vita e il suo tempo fra due mondi: da quand’era ancora giovane, dopo aver completato gli studi ed entrato a far parte della Polizia di Stato del Victoria, fino a diventare Detective della Squadra Omicidi vittoriana, mentre riusciva a carpire parecchio del suo tempo libero per studiare musica e canto, tanto da ricevere dai suoi colleghi ed amici l’appellativo “The Singing Detective”.  

“E, come se il mio impegno con il lavoro e lo studio non mi fosse bastato, ho trovato anche del tempo per esercitarmi nell’arte marziale del ‘Foot & Fist Boxing’, fino a raggiungere il livello massimo - cintura nera -, che mi è servito non solo per poter dare istruzioni ai nuovi allievi, ma anche per accettare il titolo e l’impegno del ruolo di vicepresidente dell’Australian Foot & Fist Boxing Association”.  

È stato nel corso del suo servizio alla comunità, militando nel corpo della Victoria Police Force come poliziotto, che Domenico si trovò nel mezzo della terribile sparatoria di Hoddle Street - Clifton Hill, 9 Agosto 1987 -, dove furono feriti in 26 passanti in auto e lungo il marciapiedi, mentre sette sfortunate persone, che transitavano nelle vicinanze della stazione ferroviaria locale dove il criminale si nascondeva, persero la vita. 

Per aver salvato alcuni suoi colleghi dalle raffiche di piombo, l’allora Governatore del Victoria gli consegnò una medaglia dalla Royal Humane Society of Australasia.  

Ho ricordato a Domenico delle sue prime esibizioni canore mentre ancora studiava al College of the Arts di Melbourne, quando lo invitavamo a cantare, accompagnato dalla Banda Musicale Italiana ‘Vincenzo Bellini’, sotto la bacchetta dei bravissimi maestri Enzo Marcianò e Guido Bensi, durante impegnativi programmi musicali: i concerti della Festa della Repubblica Italiana, i Festival comunitari di Carlton, e anche il grande Festival nei Giardini del Palazzo del Governatore del Victoria, quando il compianto Sir James Gobbo era  Governatore del Victoria, e in bellissime località del Victoria, come Bendigo e Shepparton. 

Altri ricordi, poi, quelli dei suoi interventi nei pomeriggi culturali dei sodalizi siciliani, come al Vizzini Social Club (‘Vizzini e il Mondo di Verga’) e all’Ibleo Social Club (‘Pomeriggio culturale con Verdi & Pirandello’), e di tutte quelle volte in cui, qualora fosse prevista la partecipazione di un tenore per i programmi musicali, sceglievamo lui.

“Certo che ricordo bene come, dal 1994 in poi, trovavo sempre il tempo e mi preparavo a cantare anche per la Melbourne City Opera brani delle opere La Bohème, La Traviata, Aida, Tosca, Carmen, Romeo et Juliette, L’Elisir d’Amor, Cavalleria rusticana, The Impresario e parecchi altri”.  

Questi titoli ci riportano alla mente le sue ottime esibizioni e la versatilità della sua abbagliante voce, qualità queste che lo hanno reso capace di eseguire sia ruoli drammatici e sia in stile lirico. È proprio per questo che noti critici di quotidiani italiani e stranieri hanno lodato le sue prestazioni con ampi ed eclatanti articoli. Dame Joan Sutherland, grande star del mondo lirico australiano, ha detto di Domenico: “La sua voce è come una luce che splende in una stanza buia”. 

Dalla partenza della coppia, Domenico e Aurora, da Melbourne per l’Italia nel 2000 e, continuando il suo studio di numerosi brani operistici dei grandi compositori italiani e stranieri, sotto l’attenta guida di Luisa Malagrida, celebre e compianto soprano, il tenore ha iniziato, come molti gli artisti, viaggiando in lungo e largo per l’Italia, alla continua ricerca di opportunità, nuove esibizioni o uno spazietto ideale tutto suo, nel difficile, impegnativo e a volte equivoco mondo canoro.  

Gli ho chiesto come si vive ad Abu Dhabi, dove le leggi islamiche sono tutt’ora molto rigide e ortodosse in special modo per le donne che non godono dell’uguaglianza dei sessi, come nella maggioranza dei Paesi occidentali, quindi un modo di vivere molto diverso dall’Australia.  

“Anche noi, quando siamo arrivati ad Abu Dhabi, eravamo esitanti verso tutto ciò a cui saremmo andati incontro. Io avevo un contratto di lavoro musicale e Aurora, esplorando ha subito trovato  la possibilità per dare lezioni di musica. E pian piano abbiamo conosciuto tutto ciò che ci circondava. Cominciavamo a capire come per noi si era presentata una gran bella esperienza. Notavamo che molte cose che si dicono su Abu Dhabi, non sono veritiere. Osserviamo, infatti, che c’è adesso una certa tolleranza, una nuova apertura di idee e di visioni, una maggiore accettazione e tolleranza per le numerose comunità di emigrati di religioni diverse che vivono da diversi decenni e che hanno trasformato il Paese. Ad esempio le donne finalmente possono comprare e guidare le automobili. E abbiamo osservato, parlando con altri abitanti provenienti come noi da altri Paesi e con culture diverse, che coloro che vivono tranquillamente con un proprio lavoro e propri impegni e rispettando le leggi locali, non hanno  problemi da togliere il sonno. 

Certo, quelle che si applicano sono leggi islamiche, ma non ci preoccupano. Basta preoccuparsi dei propri impegni e lavori, senza andare a cercare il pelo nell’uovo e quindi, per coloro che ‘si fanno gli affari propri e non s’immischiano in quelli degli altri’, non ci saranno problemi. Ad esempio, tempo fa, negli emirati islamici, non era permesso di suonare né ascoltare alcun tipo di musica. Ora, invece, quelle leggi non sono più in essere, tant’è vero che il Principe ha aperto le porte agli stranieri nel campo della musica e del canto. Mia moglie Aurora ed io, infatti, lavoriamo proprio in questo campo, avendo aperto una scuola di musica, con lei che insegna ed io che gestisco la parte amministrativa. Si stanno aprendo centri per lo studio della musica e canto di Opera per studenti dell’United Arab Emirates, come la famosa Dubai Opera House che, grazie all’enorme ricchezza economica, riesce ad attirare ben noti artisti e direttori d’orchestra di fama mondiale per le loro rappresentazioni teatrali”.  

Domenico ci fa capire di non avere nulla da rimpiangere e di aver trovato la formula giusta per vivere tranquillamente e agiatamente ad Abu Dhabi, che si trova a metà strada fra l’Italia, dove per impegni di lavoro può recarsi con molta facilità in poche ore, e l’Australia, dove vivono i genitori, familiari e i suoi tanti amici e conoscenti del mondo lirico.