L’Australia acquisirà almeno tre sottomarini nucleari di fabbricazione statunitense in vista della costruzione di quelli a propulsione nucleare classe AUKUS di nuova generazione che dovrebbero essere pronti entro la metà del 2050.
Vediamo la tempistica di sviluppo dello storico accordo AUKUS i cui dettagli sono stati confermati e resi noti poche ore fa a San Diego, nel corso di un trilaterale tra Albanese, Sunak e Biden.
Nel corso del 2023 verranno fatti lavori di adeguamento ai cantieri navali e alle strutture navali australiane in vista della costruzione e della rotazione dei sottomarini a propulsione nucleare.
Nel 2024 è previsto un considerevole aumento delle visite alle basi navali australiane da parte di sottomarini nucleari statunitensi e britannici.
Nel 2026 prenderanno il via due anni di lavori per adeguare il primo sottomarino australiano di classe Collins al fine di poter garantire una estensione di servizio fino alla fine degli anni ‘30.
Dall’anno dopo, nel 2027 inizierà a ruotare, in Western Australia, la presenza di quattro sottomarini americani a propulsione nucleare e di una nave britannica inizieranno.
Nel 2033 è prevista invece la consegna del primo sottomarino statunitense classe Virginia che verrà operato dalla marina australiana, tre anni dopo, nel 2036, arriverà nelle basi navali australiane il secondo dei sottomarini statunitensi, classe Virginia.
Alla fine degli anni ‘30 il Regno Unito costruirà e gestirà il primo sottomarino di classe AUKUS e i sottomarini australiani classe Collins inizieranno il processo di uscita dal servizio attivo.
Nel 2039 è programmata la consegna di un terzo sottomarino classe Virginia, prodotto negli Stati Uniti.
L’inizio del nuovo decennio, più precisamente nel 2042, secondo la tabella di marcia resa nota oggi, prevede l’ingresso nella flotta australiana del primo sottomarino a propulsione nucleare, classe AUKUS. Da quel momento un sottomarino di nuova generazione sarà consegnato ogni tre anni fino alla metà degli anni ‘50, con Canberra che a quel punto gestirà una flotta di otto sottomarini, tra cui quelli di classe Virginia.
Sempre nel 2042 si potrà esercitare l’opzione di acquistare altri due sottomarini classe Virginia per colmare eventuali lacune causate dai ritardi nella costruzione della classe AUKUS.