Quando gli italiani hanno abbandonato la loro terra per cercare fortuna oltreoceano, non hanno mai dimenticato né gli affetti che vi hanno lasciato né la fede religiosa che ha accompagnato le loro vite e che hanno spesso invocato, specie nei momenti più difficili dell’espatrio. Tantomeno hanno dimenticato le tradizioni e tutte quelle ricorrenze speciali legate ai santi e protettori delle loro terre. La Festa di San Bartolomeo rientra proprio in tutta quella serie di iniziative attivate dai primi gruppi di emigrati italiani nel tentativo di mantenere viva la fede e la tradizione anche dall’altra parte del mondo. 

La Festa di San Bartolomeo viene organizzata ogni anno dalla Società Isole Eolie e dalla Confraternita di San Bartolomeo di Melbourne. San Bartolomeo, infatti, è il patrono di Lipari e protettore delle Isole Eolie, e viene usualmente celebrato a Marina Corta il 24 agosto, con una grande festa a cui partecipano tutti gli isolani e che vede anche la tradizionale processione della statua del Santo con il cosiddetto “vascelluzzo”, un reliquiario d’argento che custodisce il “frammento di pelle” e la statuetta dorata del Santo. E così, proprio come accade ogni anno nella località sicula, anche in un angoletto di Melbourne molti eoliani sono soliti riunirsi per celebrare il loro santo protettore. Quest’anno, la Festa di San Bartolomeo è consistita in due giornate: quella di domenica 18 agosto, che ha riunito oltre centoventi persone nel grande salone dei ricevimenti della storica sede sociale della Società Isole Eolie, a Carlton, per un ricco pranzo celebrativo; e quella di domenica 25 agosto, che ha visto – invece – la celebrazione della Messa in onore del Santo.

“Le origini della Festa di San Bartolomeo a Melbourne hanno radici molto lontane”, ha raccontato Joe Biviano, da sempre coinvolto nelle attività della Società Isole Eolie e, in passato, anche un fidato membro del comitato. “Ancor prima del conflitto mondiale e della nascita della Società, alcuni dei primi emigrati eoliani organizzavano la Messa per il Santo alla chiesa di Sant’Ignazio di Richmond. La prima Festa di San Bartolomeo con la statua del Santo, però, risale all’anno 1947 o ’48, e in quegli anni la celebrazione liturgica si spostò alla chiesa di San Giorgio di Carlton”.

Joe Biviano ha raccontato che quelli furono gli anni in cui l’emigrazione eoliana si fece ancora più fitta, motivo per il quale la festa divenne molto popolare, fino a diventare uno degli appuntamenti più attesi e amati dagli eoliani e dai vari gruppi religiosi dell’arcipelago siculo, come quello di San Lorenzo, di Santo Stefano e della Santa Madonna di Catena. Quest’anno, la Messa è stata celebrata in italiano e in inglese da padre Grant al St Anthony’s Shrine di Hawthorn, ed è stata seguita dalla processione con la statua di San Bartolomeo all’esterno della chiesa, accompagnata dalla Banda della Ferrovia. Al termine della funzione liturgica, spazio anche per un rinfresco con cura preparato dalla vicepresidente della Società Isole Eolie, Giulia Biviano, che ha anche puntualizzato alcuni dettagli sull’organizzazione della festa.

“Il responsabile dell’organizzazione dei festeggiamenti in onore di San Bartolomeo è il presidente della Società Isole Eolie, il signor Sam Portelli. Nel farlo, il comitato si avvale anche dell’aiuto della Confraternita di San Bartolomeo, un gruppo di devoti, il cui presidente è Tony Barbuto. Quest’anno, tuttavia, ha rappresentato l’ultima festa per il signor Barbuto, che a causa della sua età avanzata (84 anni, ndr) ha deciso di lasciare il timone del gruppo”. 

Come anticipato, la domenica precedente, invece, gli eoliani hanno celebrato il loro santo protettore con un pranzo animato dalla Mandarano Ziino Band. Un’occasione durante cui sono stati omaggiati tutte le Bortolina e Bartolomeo presenti in sala, e che ha visto anche la ricorrenza del 99esimo anniversario della Società Isole Eolie, fondata nel lontano 1925, nonché uno dei primissimi punti di riferimento degli italiani del Victoria. Il sodalizio siculo si prepara, così, all’ambìto traguardo del centenario, avvenimento che verrà celebrato il prossimo anno con una grande festa.