Nella serata di Venerdì Santo, le strade di Marrickville si sono trasformate in un palcoscenico vivente della fede e della tradizione, ospitando la 57esima edizione della Via Crucis.
La comunità si è raccolta con fervore presso la chiesa di Santa Brigida, per commemorare uno degli eventi più significativi della storia dell’umanità: la morte di Cristo.
Quest’anno, l’evento ha visto una partecipazione straordinaria, con più di 8000 persone presenti, secondo le stime della security.
La strada è stata chiusa al traffico per due ore e mezza per accomodare l’enorme affluenza di fedeli.
La cerimonia ha visto la partecipazione di un grande numero di persone provenienti non solo dalla comunità italiana, ma anche da diverse altre comunità etniche, a dimostrazione di come questa tradizione religiosa abbia il potere di unire le persone oltre le differenze culturali.
La processione ha rappresentato un momento di riflessione profonda e di rinnovato attaccamento alle radici e alle tradizioni portate nella terra australiana dai migranti italiani.
La cerimonia è stata presieduta da un insieme di figure religiose di spicco: padre Giltus Mathias, padre Denis Travers, con il vescovo Richard Umbers, padre Tiernan Doherty e padre Joseph Doan che hanno guidato la comunità in preghiera e meditazione.
A coordinare l’intera manifestazione, sempre presenti nell’organizzazione della parte liturgica, Alberto Naticchia e Tony Cipolla dei Passionisti di Marrickville, che con dedizione e impegno hanno assicurato che l’evento si svolgesse nel migliore dei modi.
Il momento culminante della serata è stato l’avvio della processione, preceduto dalle parole di benvenuto, preghiere introduttive e dalla lettura di brani del Vangelo a cura di Alfredo Schiavo e Tania Naticchia che hanno recitato il Rosario. Schiavo ha anche letto la Preghiera dei Fedeli ricordando alla folla di pregare affinché le ingiustizie che assalgono la nostra società possano giungere al termine. Dopo la benedizione della bara che rappresentava Gesù morto, la processione ha preso avvio, con i fedeli che hanno seguito la grande croce illuminata e la bara per le strade del quartiere.
L’atmosfera è stata resa ancora più commovente dal canto di inni dedicati alla passione e morte del Cristo e dalla lettura di brani sulla Sua passione, in italiano e in inglese.
La comunità, visibilmente mossa e orgogliosa di partecipare a questo evento, ha vissuto momenti di profonda spiritualità, condividendo insieme un momento di grande commozione.
La Via Crucis di Marrickville si conferma così non solo come una tradizione religiosa, ma come un momento di unione e condivisione interculturale, che rafforza i legami della comunità attraverso la fede e il ricordo di un evento che ha segnato la storia dell’umanità.
Cinquantasette anni più tardi, la comunità italiana continua a radunarsi e a far valere la propria influenza attraverso l’organizzazione di eventi religiosi che riscuotono ancora grande successo. Quest’anno, l’affluenza numerosa di giovani conferma la presenza vibrante delle future generazioni di devoti, pronte a perpetuare non solo la nostra eredità culturale italiana ma anche il nostro spirito di cittadini globali.