Finalmente Melbourne è pronta ad accogliere di nuovo tra le strade della città e dei suoi sobborghi l’attesissimo Melbourne International Comedy Festival, che dal 30 marzo fino al 24 aprile riporterà la commedia sui palchi della capitale del Victoria.
Tra più di 450 spettacoli di artisti locali, nazionali e internazionali, farà il suo debutto quest’anno l’attrice, scrittrice e produttrice italo-australiana, Maria Angelico, esibendosi con il suo one-woman show, The Disappearing Act, al teatro The Malthouse, dal 12 al 24 aprile.
“È davvero emozionante mettere in scena il mio spettacolo, così personale, nella mia città natale - ha detto Angelico –. Ho lavorato e viaggiato in tutto il mondo, ma Melbourne è la mia casa e sono così felice di esibirmi in un teatro così speciale”.
Nata nella capitale del Victoria, l’attrice ha nel Dna il patrimonio italiano e i suoi valori grazie ai nonni paterni, emigrati in Australia dalla città siciliana di Catania negli anni ’50.
“Quando sono andata in Italia per la prima volta, mi sono sentita così a casa; questa riconnessione con le mie origini ha avuto un grande impatto su di me”.
Conosciuta per i suoi ruoli in serie televisive come Sisters su Network 10, e Stateless prodotta da Cate Blanchett, Angelico ha iniziato la sua carriera di attrice nella sua adolescenza; tuttavia, la passione per lo spettacolo è emersa molto prima.
“Ce l’avevo nelle ossa - ha detto -, costringevo sempre mia madre e i miei parenti a guardarmi mentre facevo piccoli spettacoli in salotto con le mie sorelle o le mie amiche. Mi esibivo sempre; mi veniva molto naturale”.
Nonostante i ruoli in serie drammatiche, Angelico è sempre stata incline al genere della commedia. “È un modo sicuro per esplorare argomenti più pesanti o cose di cui è difficile parlare e riderne può rendere tutto più leggero”, ha affermato Maria.
I 50 minuti della performance teatrale The Disappearing Act sono un esempio di come la commedia possa favorire conversazioni riguardo gli argomenti più difficili ed essere un’esperienza catartica.
“Entrambi i miei genitori erano artisti: mio padre è un mago e mia madre era un’artista di cabaret, ma è morta quando avevo 21 anni - ha spiegato -. Sono stata cresciuta da mia madre, mio padre era assente. Si può dire che il ‘miglior atto di sparizione’ di mio padre è stato quando sono nata”.
L’attrice confida che ha sempre avuto il desiderio di condividere le esperienze e le dinamiche familiari che hanno segnato la sua vita ma era frenata dall’impressione che fosse qualcosa di un po’ troppo stravagante e doloroso da condividere.
Una visita al Magic Castle di Los Angeles durante un viaggio di lavoro negli Stati Uniti segna ‘il giro di boa’ nel suo percorso personale e creativo, in cui Angelico si è resa conto che la sua avversione per la magia, crescendo, derivava dalla sua complessa dinamica familiare.
“È stato un grande punto di svolta per me rendermi conto che molti dei problemi con mio padre che ho sempre trovato difficile da esplorare erano tutti legati al mondo della magia – ha spiegato –. Mentre ero in lockdown, ho avuto molto tempo per riflettere e ho iniziato a mettere per iscritto questa rivelazione e a esplorare la relazione dei miei genitori. Aveva una dinamica piuttosto tossica tanto da rispecchiare le relazioni all’interno della comunità della magia; è un’industria piuttosto arcaica dove domina la misoginia”.
Angelico spera che il suo spettacolo ispiri i frequentatori del festival a prendere consapevolezza della propria ‘voce’ e che li spinga a trovare la propria verità, in particolare rivolgendosi alle donne e alle persone in situazioni di abuso.
“Mi piacerebbe dare una voce a coloro che non ne hanno avuta una”, ha riferito l’artista che, in vista del suo debutto, non nasconde un po’ di timore nel calcare il palcoscenico del Comedy Festival. “Mi sento un po’ come se stessi chiedendo ai comici di entrare nel loro club”, ha detto ridendo.
Abbiamo la sensazione che Angelico e la sua storia saranno accolte a braccia aperte. Dopotutto, con il potere di unire e collegare persone di tutti i ceti sociali attraverso la risata, la commedia è una specie di magia, un modo divertente di essere seri.