CANBERRA – La Commissione elettorale ha confermato ufficialmente il ritorno di Jacquie Lambie in Senato.
Resi noti anche i nomi degli altri candidati della Tasmania che siederanno negli scranni del Senato: i due liberali Richard Colbeck e Claire Chandler, i due laburisti Carol Brown e Catryna Bilyk e il Verde Nick McKim.
Eletta nel 2013 con il Palmer United Party - che ha lasciato un anno dopo per sedersi tra gli indipendenti - l’ex militare ha dovuto abbandonare il Senato nel novembre 2017, coinvolta nella vicenda dell’articolo 44 della Costituzione sulla doppia cittadinanza, avendo anche la cittadinanza britannica.
Già nota per le sue vulcaniche uscite e le sue prese di posizione controverse, Jacqui Lambie potrebbe tornare a essere decisiva per garantire alla Coalizione la maggioranza al Senato.
La neo eletta senatrice aveva anticipato al The Guardian che, in caso di ritorno al Senato, avrebbe valutato, chiedendo pareri e consultandosi con tutte le parti in causa, se dare o meno il suo appoggio al pacchetto fiscale di 158 miliardi di dollari proposto dal ministro del Tesoro Josh Frydenberg.
Al momento sembrerebbe che la Coalizione possa raggiungere la quota di 35 seggi al Senato e ha bisogno quindi di quattro senatori per raggiungere la maggioranza.
Se il partito laburista deciderà di restare sulle posizioni di non appoggiare il provvedimento così come proposto da Frydenberg, per riuscire a far passare la legge, con il voto di Cory Bernardi ormai certo, restano quindi tre ulteriori senatori da cui cercare supporto, e questi, presumibilmente, dovrebbero essere proprio Jacqui Lambie, un senatore di One Nation e uno di Centre Alliance.
“I prossimi due mesi saranno un po vorticosi”, ha detto la senatrice Lambie.
“Siamo a meno di tre settimane dalla riapertura del nuovo Senato - ha continuato Jaqui Lambie - non c’è molto tempo per rimettere in piedi l’ufficio e riprendere a lavorare. Ho tenuto le dita incrociate, il conteggio ci è sembrato positivo sin dalla notte delle elezioni, ma sono stata attenta a tenere tutto sotto controllo finché il risultato non fosse ufficiale”.
“Adesso che la gente della Tasmania si è espressa, è giunto il tempo di mettersi al lavoro”, ha concluso la neo senatrice che, tra l’altro, ha confermato che la sua priorità sarà quella di garantire che il governo non “provi a fare qualcosa di losco”.