BRISBANE – L’aborto è diventato ufficialmente un tema della campagna elettorale del Queensland, Stato dove l’elettorato si recherà alle urne il 26 ottobre prossimo per decidere tra la riconferma dei laburisti, al governo da quasi un decennio, e l’opposizione liberal-nazionale (LNP), guidata da David Crisafulli.

All’inizio della scorsa settimana il leader del KAP (Katter’s Australia Party), Robbie Katter, ha annunciato che introdurrà un disegno di legge in Parlamento dopo le elezioni, per abrogare la normativa laburista che ha decriminalizzato l’aborto nello Stato e che ha concesso agli infermieri di dispensare farmaci.

Sull’argomento aborto, Crisafulli si è espresso con cautela, rimanendo volutamente sul vago e fedele al mantra del “non rientra nei nostri programmi, ma non escludo niente”.

Probabilmente il premier alternativo fa bene a “non escludere nulla”, visto che nelle file dell’LNP gli ultraconservatori si stanno agitando e la lobby cristiana chiede chiarimenti sulla posizione dell’opposizione sull’aborto legalizzato.

Recentemente il deputato LNP Jon Krause, in base a un articolo pubblicato dal quotidiano a carattere nazionale The Australian, rivolgendosi a un forum di candidati nel seggio di Scenic Rim, si è auspicato che vengano elette in Parlamento “abbastanza perone che la pensano come noi per poter abrogare o emendare la legge sull’aborto”.

In una notizia battuta dal quotidiano online Guardian Australia, si legge che il parlamentare ultraconservatore uscente, Mark Robinson, intervenendo su un podcast cristiano lo scorso agosto, ha detto, riferendosi alla decriminalizzazione dell’aborto in Queensland, che “verranno, indubbiamente, apportate delle correzioni”.

Ribadendo che i temi della campagna elettorale dell’LNP rimangono quelli del carovita, l’edilizia, la sanità e la criminalità giovanile, Robinson ha aggiunto che un futuro governo conservatore “apporterà modifiche in linea con l’ampia piattaforma del partito, i cui valori sono fermamente ancorati ai valori familiari tradizionali”. Robinson non contesterà il seggio di Oodgeroo, dove il partito gli ha preferito la capogruppo della corrente della destra cristiana dell’LNP, Amanda Stoker, ex parlamentare federale.

I commenti di Katter, mercoledì scorso, hanno rilanciato la posta sull’abrogazione legislativa, mentre i laburisti sottolineano con allarme l’incognita su quanto potrà fare l’LNP, che ha selezionato numerosi candidati della corrente della destra cristiana, se eletto al governo. Tutti i deputati dell’LNP, eccetto tre, votarono contro la decriminalizzazione dell’aborto, nel 2018, incluso Crisafulli e il suo vice Jarrod Bleijie, e la prospettiva di un nuovo voto di coscienza sulla questione preoccupa il leader, che ha insistentemente ripetuto che “non sarebbe stata riesaminata nel primo mandato di governo”.

Il gruppo pro-choice, Children by Choice, ha chiesto che i candidati dell’LNP si impegnino pubblicamente a non modificare la legge in vigore: “La prospettiva dell’introduzione di un disegno di legge abrogativo è un campanello d’allarme per tutti gli elettori del Queensland – ha detto Jill McKay, Ad del gruppo -, ed è imperativo che i candidati conservatori si impegnino, senza ambiguità, a opporsi a ogni tentativo di limitare l’accesso all’aborto nello Stato, perché la riluttanza del partito ad affrontare la questione aumenta l’incertezza, a meno di due settimane dal voto”.