A Brunswick, lo scorso sabato 8 novembre, l’Abruzzo Club ha accolto, fra tavoli imbanditi e musica dal vivo, una sala gremita di soci, amici e famiglie. Il sodalizio ha festeggiato infatti il suo 58esimo anniversario, un traguardo che va ben oltre le date e le ricorrenze. 

La serata ha avuto anche un momento familiare tenero e simbolico: il compleanno di due fratelli, Antonio e Gianni Gatto (rispettivamente 18 e 21 anni), nati lo stesso giorno ma in anni diversi, hanno festeggiato insieme a parenti e ad amici.

Frank Di Iorio, presidente del sodalizio, ha aperto la serata con un discorso di benvenuto, rivolgendosi ai presenti e agli ospiti – tra i quali anche quello che è stato definito il “community leader” Frank Di Blasi, – sottolineando la storia di una comunità che, da più di mezzo secolo, tiene viva la propria identità abruzzese nel cuore di Melbourne. “Gli anniversari sono speciali perché ci fanno riflettere ogni anno su un tema particolare – ha esordito Di Iorio. Celebriamo un club davvero speciale, fondato da un gruppo di visionari e cresciuto grazie ai suoi membri e a tutti coloro che hanno contribuito al suo successo”.

A seguire, ha preso la parola la Console Generale per il Victoria e la Tasmania Chiara Mauri, che ha portato il saluto ufficiale delle istituzioni italiane e ha evidenziato il contributo del sodalizio alla società australiana “pur mantenendo un forte senso di appartenenza”. “Il club – ha proseguito la Console – con il suo spirito proattivo e la capacità di prendere iniziative, continua a dimostrare che il nostro patrimonio non è qualcosa di statico, ma una forza viva che unisce le persone e ispira le nuove generazioni”. Un applauso caloroso ha accolto anche il presidente del Com.It.Es. Victoria e Tasmania Ubaldo Aglianò, che ha preso la parola: “Catturare l’essenza di questo posto con le parole non è facile, perché questo club non è solo mattoni e cemento. È una testimonianza vivente di chi siamo e da dove veniamo”.

Nel suo racconto, Aglianò ha ripercorso le origini del club, nato nel 1967 da un gesto di solidarietà spontanea: “Tutto cominciò con una vedova che si trovò ad affrontare un futuro incerto. I suoi amici non si limitarono a offrirle conforto, ma si organizzarono, si fecero avanti. Così nacque il primo nucleo di quella comunità che avrebbe dato vita al nostro club”. Punto di riferimento per generazioni di abruzzesi emigrati in quegli anni – come ha ricordato Aglianò –, in una Melbourne “che era un mosaico di dialetti”. “Dietro la storia di un club c’è sempre quella di una comunità. L’Abruzzo Club è nato da un atto di solidarietà e continua ad esistere grazie a quel legame umano che unisce le persone, al di là delle generazioni”, ha concluso il presidente del Com.It.Es.

Nel corso della serata, sono emersi anche i ricordi personali di chi è cresciuto nel sodalizio. Pina Piedimonte, con emozione, ha raccontato: “Questo club è parte della mia vita da sempre. Ricordo quando mio figlio aveva tre anni… siamo venuti qui per feste, fidanzamenti, battesimi. Tutto è successo qui dentro. Sono grata al comitato, sono persone straordinarie”.

A dare un tocco di dolcezza alla serata è stata Liliana Barberi, che ha rivissuto i suoi primi passi all’interno del club: “I miei genitori sono stati nel club sin dall’inizio. Da bambina venivo qui ogni sabato sera a ballare con loro”.

Accanto a lei, la madre 97enne, Elvira Di Lizio, la socia più anziana ancora in vita dell’Abruzzo Club. “È un’emozione essere qui con lei – ha asserito Liliana – perché rappresenta la memoria vivente di tutto ciò che questo posto significa per me”.