Ulteriori aumenti sono previsti per questa settimana, quando si arriverà a superare anche i 1,74 dollari al litro, prima di cominciare, lentamente, a ridiscendere.
L’aumento medio è determinato dai massimi livelli registrati negli ultimi sette anni del prezzo del greggio, causato a sua volta dall’aumento della domanda a livello globale, mentre i livelli di produzione vengono mantenuti deliberatamente bassi dai paesi produttori.
Oggi anche Melbourne ($1,74 al litro), e Brisbane ($1,76 al litro), hanno battuto i record dei prezzi medi più alti. La settimana scorsa Singapore Mogas, la piazza internazionale di riferimento per l’Australia, ha chiuso gli scambi sfiorando quota US$100, quando lo scorso luglio il prezzo era di US$84 al barile.
L’oscillazione del prezzo della benzina alla pompa è in questo momento piuttosto ampia. A Sydney è possibile trovare, tra stazione e stazione, un divario di ben 56 centesimi per litro.
Anche i prezzi del diesel stanno aumentando rapidamente dopo che un barile di gasolio sta venendo contrattato a US$98, finendo venduto alla stazione di rifornimento a $1,58/litro.
Il prezzo del gasolio è destinato a crescere ulteriormente dal momento che i paesi europei lo stanno utilizzando come sostituto del gas.
Secondo la National Roads and Motorists' Association (NRMA), solo un quarto delle stazioni di rifornimento di Sydney, al momento, continua a vendere la senza piombo a meno di $1,59 al litro, mentre con tendenza allarmante, il 40% delle stazioni nella capitale del NSW sta vendendo benzina a $1,81 al litro.
La NRMA rileva: “Con l’OPEC che non mostra alcuna intenzione di aumentare i livelli di produzione di petrolio, siamo veramente preoccupati che ci sia poco conforto in vista, una cattiva notizia per le famiglie e per l’economia. Questi prezzi andranno a colpire i budget delle famiglie, per le quali, ora più che mai, diviene della massima importanza fare un po’ di ricerca per trovare la stazione di rifornimento che pratichi i prezzi più bassi”.