Roberto Speranza, ministro della Sanità, ha commentato subito dopo: "Aifa oggi ha chiuso il suo lavoro sulla terza dose e in questi minuti è in corso il Cda di Aifa, e Aifa ha dato il via libera alla terza dose con un percorso: partiremo dai più fragili che dopo due dosi non hanno protezione necessaria. Ci sarà poi una circolare del ministero in merito. Dopo la prima fascia partiremo dai primi che sono stati vaccinati: mettere in sicurezza le Rsa è una priorità e poi dobbiamo salvaguardare gli over 80 ed il personale sanitario. Riconfermo che sulla disponibilità di dosi non abbiamo difficoltà. Possiamo garantire la terza dose".
La decisione è arrivata dopo diversi giorni di discussione, condizionata anche dal parere espresso dall’autorità europea: European Medicines Agency (Ema), che aveva sgomberato il terreno da ogni possibile malinteso dichiarando che sulla questione decidono le autorità dei singoli Stati.
Il Comitato tecnico scientifico (Cts) ha dato indicazione di non avere obiezioni alla somministrazione di una dose aggiuntiva per chi soffra di immunodepressione e per quei soggetti che abbiano avuto una operazione di trapianto; dose aggiuntiva che deve, comunque, arrivare dopo almeno 28 giorni dall’ultima somministrazione.
Fanno caso a parte i soggetti al di sopra degli 80 anni e gli ospiti delle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) per i quali l'intervallo di tempo minimo per la terza dose (o booster) sale ad almeno sei mesi dall’ultima dose ricevuta. Per la terza dose verranno impiegati unicamente vaccini a mRna, quelli disponibili al momento sono Pfizer e Moderna. La Commissione tecnica dell'Aifa ha dato parere positivo anche alla possibilità di una terza dose per gli operatori sanitari più esposti a causa del frequente contatto con il pubblico, una opzione sulla quale il Governo sarà libero di decidere.