Dobbiamo ricordare che l’Italia è da sempre multilingue e multietnica. La Legge 489/99 riconosce dodici minoranze linguistiche storiche sul territorio italiano. Nella maggior parte dei casi le lingue di queste comunità sono subordinate all’italiano che è chiaramente dominante - al di fuori della famiglia e della casa. Ma c’è una parte d’Italia dove l’italiano è subordinato alla lingua minoritaria, il tedesco. Nel 1920 la Regione che conosciamo come Trentino -Alto Adige viene annessa all’Italia - un premio da vincitore che le viene assegnato dopo il crollo dell’Impero austro-ungarico. Così l’Italia ottiene il controllo dell’importante passo del Brennero ma anche della popolazione di lingua tedesca della provincia di Bolzano.
Il fascismo negli anni ‘20 porta subito all’italianizzazione forzata: il tedesco è bandito dalle scuole e dal contesto pubblico, e migliaia di italiani incoraggiati dal regime fascista arrivano da altre Regioni. Nel 1939 Hitler e Mussolini firmano pure un accordo e ai tedeschi locali sono offerte due opzioni: possono scegliere di rimanere tedeschi ma devono trasferirsi in Germania o possono scegliere di rimanere in Alto Adige ma con l’obbligo di italianizzarsi completamente.
Negli anni ‘40 e ‘50 la maggior parte dei tedeschi vuole che l’Alto Adige torni all’Austria di cui aveva fatto parte per secoli. Ma l’Italia si rifiuta di cedere il territorio. Il conflitto politico e persino la violenza invece sono all’ordine del giorno fino agli anni ‘70 e ‘80.
Oggi le tensioni etniche sono molto ridotte, grazie a un compromesso storico. Dopo decenni di lotta, l’Italia ora dà pieno status legale a tre lingue in Alto Adige: tedesco, italiano e ladino (una lingua parlata in alcune valli delle Dolomiti). Tutti i cittadini residenti devono scegliere una di queste come lingua madre. Per soddisfare la comunità tedesca, preoccupata per la diffusione dell’italiano, non è legalmente possibile avere due lingue madri o identità, anche se si è bilingui. Il potere politico e tutti gli impieghi nel settore pubblico sono ripartiti secondo quote etniche. Mentre tutti i burocrati devono essere bilingui, oggi l’Alto Adige (in tedesco Südtirol) rimane fortemente germanofono e in molti Comuni non si sente l’italiano perché non serve. Dopo aver raggiunto un picco nel 1961, il numero di residenti di madrelingua italiana continua a diminuire: meno di un quarto degli abitanti, secondo il censimento più recente.
Solo a Bolzano città e in alcuni piccoli Comuni vicini gli italiani sono la maggioranza. Uno sviluppo inaspettato negli ultimi anni è l’arrivo di immigrati - per lo più dall’Albania e dalla Romania, ma anche dalla Cina e da altri Paesi - attirati dall’enorme successo economico della Provincia.
Oggi Bolzano città è piena di cosiddette pizzerie cinesi che offrono un sorprendente mix di cucina cinese e italiana. All’arrivo a Bolzano per questi migranti che passano prima per altre città italiane c’è spesso lo shock di scoprire che la Provincia ha una maggioranza tedesca. Dopo tutto, il Sudtirolo è in Italia - dove tutti parlano italiano, no?