BUENOS AIRES – Con un evento che ha riunito più di 200 ospiti – tra cui autorità politiche argentine, dirigenti di aziende italiane nel Paese, membri della comunità italiana della capitale, personaggi del mondo dello spettacolo, giornalismo, cultura e imprenditoria – l’Ambasciata d’Italia in Argentina ha celebrato i primi 100 anni di Palazzo Alvear, l’edificio che ospita la residenza dell’ambasciatore e l’area amministrativa dell’istituzione.
I festeggiamenti sono iniziati con un grande spettacolo di luci ed effetti speciali sulla facciata, dove sono stati proiettati anche i ritratti dei diversi ambasciatori che si sono avvicendati nella storica residenza. È seguita una performance realizzata dalla attrice-ballerina italiana Angela Babuin – che impersonava un ruolo maschile - dalle finestre dell’edificio.
Poi è stata la volta del discorso di benvenuto dell’Ambasciatore Fabrizio Lucentini.
“In questi cento anni sono passati di qui i rappresentanti delle relazioni ufficiali: ambasciatori e politici italiani – ha detto –. Ma anche altri protagonisti: gli italiani che sono venuti nel Paese per trovare un nuovo futuro e che sono i rappresentanti dei vincoli bilaterali tra Italia e Argentina”.
Per Lucentini, la profondità di questi legami non è una questione di convenienza strategica o di momento storico, ma di radici comuni che uniscono italiani e argentini.
“L’Italia è sempre stata al fianco dell’Argentina e sempre lo sarà” ha assicurato alla fine del suo intervento, prima di invitare il pubblico a entrare nella residenza per continuare a vivere lo spettacolo: due danzatrici, una violinista e un pianista con accoglievano i visitatori nei diversi saloni della sede diplomatica.
Il pubblico ascolta il discorso dell’Ambasciatore Lucentini.
Era presente anche il nuovo ministro degli Esteri argentino, Gerardo Werthein, che fino alla scorsa settimana era ambasciatore negli Stati Uniti ed è rientrato nel Paese per sostituire Diana Mondino, allontanata dal governo dopo che la delegazione argentina alle Nazioni Unite aveva votato contro l’embargo a Cuba. Questa è stata una delle sue prime apparizioni in pubblico, dato che si era insediato solo 24 ore prima.
Oltre a Werthein, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti, erano presenti il ministro dell’Economia Luis Caputo, il ministro della Giustizia Mariano Cúneo Libarona, il ministro della Salute Mario Lugones e il deputato del Pro Fernando Iglesias.
Tra i membri della comunità italiana c’erano il presidente del Comitato di Buenos Aires, Dario Signorini, la presidente del Comitato di Lomas de Zamora, María Eugenia Serrano, il vicepresidente del Circolo Italiano, Francisco Tosi, oltre a importanti rappresentanti di aziende italiane (CMC di Ravenna, Compañía de Tierras Sud Argentino, Enel Argentina, Ferrero, Grupo Techint y Pirelli) che hanno sponsorizzato l’evento.
Leonardo Kreimer, ideatore dello spettacolo che si è svolto durante la celebrazione, appariva finalmente rilassato, felice dell’ammirazione suscitata nei presenti. Accanto a lui, altrettanto sorridente, l’interprete Angela Babuin, mentre gli ospiti gustavano iI rinfresco.
Il catering è stato curato dai cuochi dell’associazione Baci (Buenos Aires cocineros italianos) e la Scuola Pizzaioli Nuvola.
Da sinistra: i ministri Lugones e Caputo, Lucentini e Werthein.
All’uscita della festa, agli invitati è stato regalato il libro La Embajada de Italia en Buenos Aires - El libro de los 100 años (L’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires - Il libro dei 100 anni), un racconto “quasi di viaggio” attraverso le tappe storiche di Palazzo Alvear, dalla sua costruzione alla sua designazione come sede della missione diplomatica.
Il libro, frutto di una ricerca approfondita, esplora l’architettura, l’arredamento e i personaggi che hanno fatto parte della storia del Palazzo.
Il libro è anche disponibile in formato digitale sul sito dell’Ambasciata d’Italia e può essere scaricato gratuitamente.
Alcune fotografie significative del libro sono visibili anche nella mostra fotografica dedicata al Palazzo Alvear, esposta nel perimetro esterno dell’Ambasciata d’Italia, all’angolo tra calle Billinghurst e avenida Libertador.
È una mostra aperta, accessibile a chiunque passi di lì, alzi lo sguardo e si incuriosisca al punto da desiderare di fermarsi e saperne di più. Uno dei suoi pannelli contiene il codice QR da cui è possibile scaricare il volume del nuovo libro.
L’edificio dell’ambasciata apparteneva alla famiglia dell’allora presidente Marcelo Torcuato de Alvear e fu venduto al Regno d’Italia nel 1924, quando si decise di stabilire un’ambasciata in Argentina al posto della delegazione diplomatica che si trovava nel Paese dal 1861, anno dell’Unità. L’inaugurazione dell’ambasciata venne fatta coincidere con la visita del principe Umberto II.
Traduzione di Francesca Capelli.