RENNES - Quando Michele Cioce arrivò in Bretagna negli anni ’80, non immaginava che avrebbe fondato un’associazione destinata a diventare un punto di riferimento per la comunità italiana locale: l’Amicale Italia-Bretagne.
La sua partenza per l’estero non fu una fuga, piuttosto la realizzazione di un sogno comune a tanti italiani, ovvero quello di fare un’esperienza all’estero, guadagnare qualcosa e, un giorno, tornare in patria.
Originario di Bari e cresciuto a Torino, Cioce ha sempre vissuto lontano dalla sua città natale, tornando solo per le vacanze, come molti altri meridionali emigrati al Nord. Ha iniziato a lavorare sin da giovanissimo, affiancando prima il papà nella sua attività di imbianchino, per poi prestare servizio come carabiniere ausiliare a Torino.
Il viaggio in Bretagna fu quasi casuale: durante una vacanza conobbe una ragazza di Quimper e, spinto dalla voglia di scoprire qualcosa di nuovo, decise di raggiungerla. I primi mesi li trascorse facendo il lavapiatti, poi passò alla pitturazione e, nel 1983, si stabilì definitivamente come artigiano imbianchino. La sua azienda oggi conta ben trenta operai.
Il presidente Michele Cioce.
Nel tempo, iniziò a notare una presenza italiana radicata nella regione, una comunità silenziosa ma comunque presente. “Gli italiani in Bretagna hanno costruito tanti ponti dopo la guerra, rinnovato strade e chiese. C’erano maestri muratori, mosaicisti friulani, artigiani del cemento. Ma non c’era un vero punto d’incontro per tutti noi”, ci racconta Michele Cioce.
Ci si iniziò a conoscere, a frequentare. Nacquero le prime amicizie, e, quasi per gioco, cominciarono anche le prime riunioni: qualche chiacchiera tra connazionali, partite a calcio balilla la domenica pomeriggio. Poi, nel settembre del ‘97, l’idea di formalizzare questo legame prese forma.
“Io ed altri connazionali mettemmo un annuncio su due giornali locali per convocare una riunione. Vennero più di cento famiglie, tutti italiani o italo-discendenti. A quel punto era chiaro che serviva qualcosa di più strutturato”, racconta. Così nacque l’Amicale Italia-Bretagne, con l’obiettivo di creare un legame culturale e sociale tra gli italiani della regione.
Le prime attività furono semplici ma efficaci: cene tematiche dedicate alle regioni italiane, con piatti tradizionali preparati dagli stessi soci che riportavano un pezzo di casa in Bretagna. A queste si aggiunsero feste in occasione di date importanti, come la ricorrenza del 2 giugno, il Natale e la Befana. Con il tempo, l’associazione si ampliò, offrendo corsi di lingua italiana con docenti qualificati, lezioni di cucina e numerose conferenze con ospiti di rilievo, ma pur sempre in qualche modo collegati all’Italia.
Si danza!
“Abbiamo avuto il piacere di ospitare figure importanti legate all’Italia, tra cui consoli e artisti. Franco Battiato è stato con noi per tre giorni, è passato anche Vincenzo Zitello, uno dei più grandi artisti al mondo”, racconta il presidente.
Ad arricchire la proposta culturale, anche il lancio di una propria compagnia teatrale, che prende il nome de “Dolce Vita”, e che impegna soci e simpatizzanti in simpatiche produzioni teatrali. Andando oltre l’aspetto cultura, l’associazione si è distinta anche nello sport, con la nascita del Quimper Italia Calcio, squadra che gioca nella lega francese con la maglia azzurra. “Siamo una squadra competitiva, e abbiamo anche una scuola calcio per bambini”.
La squadra Quimper Italia Calcio indossa la maglia azzurra.
La sede dell’associazione è oggi un piccolo museo, arricchito nel tempo con oggetti raccolti dallo stesso Michele Cioce in Italia, ad ogni suo viaggio: quadri, gingilli, simboli di un’identità che continua a vivere anche lontano dal paese d’origine.
Oltre agli eventi e alle attività, l'Amicale Italia-Bretagne si è anche distinta per il suo impegno nel sociale, offrendo supporto ai nuovi arrivati, aiutandoli a orientarsi nella burocrazia francese e facilitando l'integrazione con la comunità locale.
Le pareti costellate di quadri e foto-ricordo.
A più di venticinque anni dalla sua fondazione, l’Amicale Italia-Bretagne conta circa un centinaio di soci effettivi, ma la comunità coinvolta è molto più ampia. “Non tutti si iscrivono ufficialmente, ma partecipano comunque alle attività. Questo dimostra che l’associazione non è solo un nome su un documento, ma un punto di riferimento vero e proprio”, conclude Michele Cioce.
Per conoscere i prossimi appuntamenti dell’associazione, date un’occhiata al suo sito o seguite l’Amicale Italia-Bretagne sui Social.