WASHINGTON - Gli studenti stranieri attualmente iscritti dovranno trasferirsi o perderanno il loro status legale, ha annunciato il Dipartimento della Sicurezza Interna.
Secondo il governo federale, la dirigenza di Harvard avrebbe tollerato comportamenti “anti-americani e pro-terroristici”, mettendo a rischio la sicurezza del campus e danneggiando l’ambiente accademico, in particolare per gli studenti ebrei. La misura aggrava le pressioni finanziarie sull’ateneo, già colpito da un congelamento di 4 miliardi di dollari australiani in fondi federali.
L’Amministrazione Trump ha anche proposto di revocare a Harvard lo status di esenzione fiscale, un provvedimento che l’università definisce “gravemente dannoso per il futuro dell’istruzione superiore americana”.
Harvard ha risposto definendo l’azione del governo “illegale” e ha ribadito il proprio impegno a sostenere gli oltre 6.800 studenti internazionali, che rappresentano il 27% del corpo studentesco. “Stiamo lavorando per fornire sostegno e orientamento alla nostra comunità”, ha dichiarato un portavoce della prestigiosa istituzione.
L’università ha intentato cause contro diverse agenzie federali, accusandole di voler imporre cambiamenti forzati nella governance, nelle ammissioni e nella selezione del personale, oltre a richieste di documentazione su presunte attività illegali di studenti stranieri.
Secondo le autorità, molti “agitatori” sarebbero studenti stranieri, e Harvard sarebbe stata in contatto con il Partito Comunista Cinese. Anche il Congresso ha chiesto chiarimenti sui legami dell’università con la Cina.
La decisione ha implicazioni economiche ragguardevoli per lo stato del Massachusetts, dove Harvard genera indotto per ospedali, centri di ricerca e aziende. Le proteste studentesche filo-palestinesi hanno ulteriormente inasprito il clima politico.