MELBOURNE - Lisa Waup è un’importante artista e curatrice di mostre del panorama australiano, ha esposto all’ACCA, all’NGV, al Fremantle Art Centre, alla Galleria d’arte del South Australia e persino a Singapore. Le sue opere sono state acquisite da numerosi collezionisti, oltre che dall’NGV.
Si definisce un’artista multidisciplinare, perché lavora con diverse tecniche e materiali, e una story teller: “Il mio lavoro ruota intorno all’idea di un racconto che include sempre la famiglia, la storia e le connessioni con questa terra. Spesso i pezzi che produco hanno una forma circolare, perché il circolo per me rappresenta appunto, la famiglia”.
Nelle sue opere usa l’intreccio di differenti tipi di materiali e anche il gesto di intrecciare rimanda ai concetti per lei fondanti: “Le mie opere sono un’espressione di chi sono, del mio passato e del mio futuro”.
Il lavoro artistico di Lisa ha un evidente legame con il mondo naturale, utilizza materiali trovati in natura o oggetti scartati, per un lungo periodo ha usato le piume “rappresentano la connessione con la natura, con la mia terra, il senso di appartenenza. Sto lavorando a un nuovo progetto, per il quale proprio ieri ho stampato su fogli d’alga, un materiale difficile da lavorare, ma interessante perché mi pone davanti a una sfida: anziché essere io in controllo, dovrò seguire il flusso, vedere come asciuga, farmi guidare dal materiale e non viceversa”, spiega.
Lisa Waup ha anche partecipato alla Melbourne Fashion Week in collaborazione con la stilista Ingrid Verner, creando una collezione di abiti stampati con i propri pattern e disegni. Per l’artista è stata una grande soddisfazione “è stato vedere realizzarsi il mio sogno di bambina, quando ero adolescente cucivo spesso con mia mamma e creavo i miei vestiti”.
Il programma per i prossimi mesi è fitto tra esibizioni, eventi ed impegni per l’artista, che curerà una mostra ad Alice Springs, ha alcune esposizioni già confermate e comincerà ad insegnare al Master in Contemporary Art a cui ha recentemente partecipato come studentessa, al Victorian College of the Arts della Melbourne University.
La sensibilità artistica di Lisa non può prescindere dalla sua storia personale, che è una storia di amore, protezione, sofferenza e ricerca. È infatti un’artista italo – aborigena, separata dalla sua famiglia di origine Gunditjmara e Torres Strait Islander quando era neonata e subito adottata da Bruno Scarcella e Mary Faraone Scarcella.
I suoi nonni sono sbarcati in Australia dalla Calabria nella seconda metà degli anni ‘20, in una terra che all’epoca era lontana e poco ospitale, ma che ha offerto loro nuove possibilità e una prospettiva per i loro figli.
I genitori e i nonni le hanno trasmesso l’importanza della famiglia, crescendo, infatti, Lisa li ha visti sacrificarsi e donarsi interamente per il benessere dei propri cari e dei figli in particolare, pensa sempre a quanto coraggio e fatica abbiano dedicato alla ricerca di garantire loro un futuro. “Ricordo il tempo trascorso con la mia famiglia, con mio fratello Bruno, il grande orto dei nonni, le viti con cui facevano il vino e le salsicce che preparavano”.
Insieme al tema della famiglia Lisa nei suoi lavori riprende spesso anche quello della protezione, che ha vissuto nella sua storia personale “con la mia arte racconto di come si proteggano le informazioni, la famiglia, il paese”, anche a lei sono state nascoste alcune informazioni nel tentativo di proteggerla e il suo percorso per conoscere e capire pienamente le sue origini aborigini è ancora lungo.
“È un viaggio che mi accompagnerà per tutta la vita, riguarda la scoperta e la connessione con i miei antenati, ma a Melbourne c’è una comunità aborigena incredibile, per certi versi sono come una famiglia che ti scegli, ci sono persone con cui ho tanto in comune e che hanno un’esperienza simile alla mia, sono molto grata di farne parte”, conclude l’artista.