Di recente è stato inserito nell’Albo d’Oro dei Cuochi in Italia, un riconoscimento che premia anni di lavoro, passione e impegno nel campo della cucina e della solidarietà.

Ma oggi Sandro Isabella guida autobus tra Coogee e il centro di Sydney. Una scelta non casuale, e tutt’altro che una rinuncia: “Dopo trent’anni nella ristorazione, ho deciso di cucinare solo per chi ne ha davvero bisogno”.

Calabrese, formatosi all’alberghiero di Vibo Valentia e poi in alta pasticceria, con una qualifica anche in  Scienze dell’Alimentazione, Isabella ha avuto un percorso professionale ampio: esperienze in Inghilterra e Italia, in in particolare in Abruzzo, dove aveva aperto un ristorante andato perso nel terremoto del 2009. Da quella tragedia è nata però una seconda vocazione: la solidarietà. “Sono stato il primo cuoco ufficiale nei campi per sfollati. Da lì è partito tutto: oggi il Dipartimento di Solidarietà della Federazione Italiana Cuochi è una realtà strutturata. E io continuo a fare la mia parte anche qui in Australia”.

Dal 2017 vive a Sydney. Dopo i primi tempi difficili (“venivo da ristoranti di livello e mi sono ritrovato a dover spiegare cos’era una cacio e pepe”), Isabella si è fatto strada anche nella ristorazione locale, aprendo un negozio di pasta fresca.

Oggi fa il conducente per i trasporti pubblici e vive una quotidianità più stabile: “Guadagno meno, ma dormo la notte. Ho ferie, diritti, e posso finalmente tornare a vedere i miei genitori dopo otto anni. Ma soprattutto, continuo a cucinare: per i colleghi del deposito, per i bambini bisognosi in Thailandia, dove ogni febbraio organizzo raccolte fondi e cucino personalmente nei villaggi. Nessuna associazione, niente filtri: porto io i soldi e li consegno personalmente”.

Nel deposito ha anche installato un contenitore per raccogliere bottiglie e lattine con  il ricavato che va tutto ai progetti solidali: “Una lattina per noi non è nulla, ma può diventare un pasto per un bambino”.

La storia di Isabella tocca anche corde profonde: “La solitudine in Australia è forte. Qui si vive casa-lavoro, lavoro-casa. Non è come in Italia, dove ti bevi un caffè con un amico, esci, parli. Qui ci si può sentire soli”.

Con la moglie, di origine thailandese, condivide la stessa spinta a fare del bene: “Ci siamo trovati perché entrambi sentiamo il bisogno di aiutare. È parte di chi siamo”.
Oggi Sandro continua a sostenere la Federazione Italiana Cuochi in Australia come vicepresidente. E se gli si chiede se la cucina gli manchi, risponde: “La porto nel cuore. Ma ora voglio metterla al servizio di chi davvero ne ha bisogno”.