PERTH - Coraggiosa e dinamica, Alexandra Del Sorbo ha avuto la fortuna di capire fin da piccola quale fosse la sua strada.

Al compimento dei sei anni viene iscritta al suo primo corso di nuoto sincronizzato – all’epoca si chiamava così –; è solo dal 2017 che ha cambiato nome diventando 'nuoto artistico'. 

“Mi ricordo ancora quando guardavo le gare in televisione con mio nonno, a cui piaceva moltissimo. Io adoravo ballare ed ero brava in acqua, così mia mamma ha pensato di avvicinarmi a questo sport”, racconta Del Sorbo. 

Dopo cinque anni, però, sente forte il richiamo della recitazione, a cui vuole dedicare più tempo e decide di lasciare il nuoto artistico per seguire dei corsi di teatro.

Presto, invogliata dall’apertura di una piscina proprio davanti casa, Del Sorbo torna a esprimersi anche in acqua e lo fa fino ai 16 anni, quando passa a bordo vasca per cominciare ad allenare per il club Aquafitness, nella provincia di Torino. 

Per i successivi 10 anni Del Sorbo allena tutti i pomeriggi, arrivando a gestire ben tre club, fino a quando la voglia di fare un’esperienza all’estero la porta lontano. 

“Avrei voluto trasferirmi a New York. Ho pensato che avrei potuto fare l’au-pair per qualche famiglia e continuare ad allenare; mi sono iscritta a un sito web tramite il quale sono stata invece contattata da una famiglia di Perth che era interessata alla mia esperienza di allenatrice di nuoto artistico per il club della figlia”, ricorda.

Con tempismo e coraggio Del Sorbo decide di prendere, dopo un mese, quel volo che l’avrebbe condotta a Perth solo due settimane prima della chiusura delle frontiere australiane con il resto del mondo, atterrando il 17 gennaio 2020. 


Alexandra Del Sorbo durante un allenamento con una delle sue atlete

“Fortunatamente il Western Australia non ha avuto periodi di lockdown particolarmente lunghi, per cui ho potuto continuare ad allenare per quasi tutto il tempo, ma nel frattempo, essendo arrivata con un visto working holiday, ho dovuto cominciare a cercare una farm in cui trascorrere i miei 88 giorni di lavoro per rinnovare il visto e poter continuare la mia avventura australiana”, ricorda.

Le cose non sono andate come previsto: dopo oltre 70 giorni passati in un’azienda agricola di avocado a Lancelin, a un’ora e mezza da Perth, l’allenatrice si sente male ed è costretta a rientrare in città.

La pandemia le consente di ricevere un visto che le permette di rimanere in Australia e rientra, questa volta in qualità di head coach, al club SupaNova di Perth.

Contemporaneamente, viene anche chiamata dalla nazionale australiana per allenare la categoria junior, ovvero le atlete dai 15 ai 18 anni. 

“È un gruppo importante quello che sto allenando; devo prepararle per il campionato mondiale che si terrà in Canada il prossimo agosto e poi sono le atlete che potrebbero partecipare alle prossime Olimpiadi di Los Angeles nel 2028”, sottolinea, orgogliosa.

Nel suo club Alexandra Del Sorbo allena anche Ethan Calleja, ilprimo nuotatore sincronizzato maschio a competere a livello internazionale per l'Australia.

“Quando sono arrivata a Perth, ho dovuto imparare a usare un approccio diverso da quello a cui ero abituata. In Italia il nuoto artistico ha una forte influenza russa; gli allenatori russi sono molto numerosi e il loro metodo è piuttosto duro e non sempre positivo per l’atleta.

Qui ci si aspetta molta più delicatezza anche sotto pressione”, spiega l’allenatrice, che ha avuto modo di entrare a contatto con altri colleghi internazionali con i quali ha avuto scambi molto positivi.

Del Sorbo sembra avere una riserva di energie senza fine e ha deciso di seguire la sua passione per l’insegnamento non solo attraverso la carriera di allenatrice, ma anche grazie all’italiano, diventando assistente linguistica in due scuole superiori di Perth, dove le è stata offerta la posizione anche per le sue abilità teatrali.

“Cercavano qualcuno che fosse entusiasta e coinvolgente”, racconta. 

Energia, voglia di mettersi sempre alla prova e passione la spingono a non smettere di fare progetti, tanto che il sogno di Alexandra Del Sorbo sarebbe quello di aprire uno spazio dove sperimentare nuove metodologie, come l’improvvisazione in acqua, che si pratica in una piscina riscaldata ed è simile al nuoto sincronizzato, ma senza tecnica – una forma di teatro acquatico, la fusione perfetta dei suoi due grandi amori.