PARIGI - La Francia si è sempre distinta per il suo sistema culturale solido e strutturato, capace di accogliere e valorizzare artisti e operatori del settore provenienti da ogni parte del mondo. Grazie a un investimento costante nelle politiche culturali e a una rete capillare di istituzioni, il Paese offre opportunità concrete a chi sceglie di costruire il proprio percorso professionale nel mondo dell’arte, della musica, del teatro e dell’editoria.

Non è un caso che siano numerosi gli italiani che, animati da passione e talento, abbiano trovato in Francia un ambiente fertile per la loro crescita professionale. La loro presenza si estende a diversi ambiti, dalle arti visive alle istituzioni museali, fino alla scena dello spettacolo dal vivo e alla letteratura illustrata.

È proprio per rispondere alle esigenze di questa comunità e per creare nuove occasioni di scambio e confronto che nasce L’Artista Altrove, un progetto del Comites di Parigi, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con il sostegno del Consolato Generale d’Italia a Parigi. Promosso dalla Commissione Cultura, una delle sei commissioni tematiche del Comitato, il progetto si realizza in partenariato con l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, la Maison de l’Italie e il master bi-nazionale Industries Culturelles France-Italie della Sorbonne Nouvelle.

Attraverso un ciclo di tre incontri, L’Artista Altrove si propone di offrire occasioni di orientamento e confronto per artisti e operatori culturali italiani, con l'obiettivo di costruire una rete solida e di approfondire tematiche professionali fondamentali. Il primo appuntamento, in programma per giovedì 10 aprile 2025 dalle ore 17 alle ore 20 all'Université Sorbonne Nouvelle (8 Av. de Saint-Mandé, 75012 Paris), sarà dedicato a Il sistema dell’arte e della cultura in Francia: professioni a confronto.

Durante l’incontro, esperti del settore analizzeranno il funzionamento del sistema artistico francese, esplorando politiche culturali, finanziamenti e normative pubbliche e private.

Abbiamo parlato con Eleonora Ribis, consigliera e membro della Commissione Cultura del Comites di Parigi, responsabile del progetto, per comprendere meglio l’iniziativa e i suoi obiettivi. “Anche io sono un'artista altrove – racconta la consigliera -, dirigo una compagnia teatrale in Francia. Siamo partiti dall’analisi dell’enorme presenza di artisti e operatori culturali italiani sul territorio francese e ci siamo resi conto della mancanza di una rete associativa strutturata per queste figure. L’idea iniziale era di collegare il progetto al centenario di Italo Calvino, anche lui un ‘artista altrove’, e da lì abbiamo deciso di celebrare la presenza italiana in Francia attraverso incontri che mettessero in relazione i professionisti del settore”.

Oltre a creare connessioni, l’obiettivo finale dell’iniziativa è quello di mappare la presenza degli artisti italiani in Francia. Un compito non semplice, considerata la varietà di settori in cui questi professionisti operano. “Non esiste ancora uno studio specifico, ma sappiamo che gli italiani sono numerosi nel teatro, nella danza, nella musica, nelle arti visive e nel sistema museale. Senza dimenticare l’editoria, in cui gli illustratori italiani godono di una grande considerazione”, spiega Ribis.

Il progetto si articola in tre incontri, ciascuno con un focus specifico. “L’ultimo appuntamento sarà dedicato al networking, per favorire il dialogo tra connazionali che lavorano in Francia in diversi settori artistici e culturali. Il secondo incontro, invece, avrà un taglio più tecnico e amministrativo: vogliamo fornire informazioni concrete sulle diverse tipologie di statuti professionali esistenti in Francia e sulle modalità di accesso ai finanziamenti pubblici e privati. Il primo incontro, infine, sarà più narrativo: ascolteremo le storie di chi è già inserito nel sistema culturale francese, per trarne spunti e ispirazioni utili a chi sta cercando di orientarsi”.

A intervenire, infatti, saranno Isabella Checcaglini, fondatrice e direttrice di Ypsilon Éditeur; Federica Mancini, responsabile di collezione del Dipartimento Arti grafiche del Musée du Louvre; Francesca Poloniato, direttrice di Le Zef – Scène Nationale de Marseille; Andrea Ponsini, direttore artistico del Salon di Montrouge; e Antonella Zedda, direttrice di AZ Artistic and Production Consulting.

Un aspetto emerso dal confronto con Ribis riguarda le differenze tra il sistema artistico francese e quello italiano. Secondo Ribis, la Francia investirebbe nel settore culturale in maniera strutturata e capillare. A suo avviso, il divario nella percentuale di PIL destinata alla cultura tra i due Paesi è significativo (un dato confermato anche dal rapporto Minicifre della cultura - Edizione 2024). Dal suo punto di vista, “qui il mestiere artistico è riconosciuto come tale, con percorsi formativi e opportunità lavorative ben definite”.

Infatti, la politica francese della decentralizzazione, avviata tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, ha permesso di creare una rete di istituzioni culturali diffuse sul territorio, garantendo un accesso più ampio e facilitato al mondo dell’arte. Allo stesso tempo, come sottolineato dalla consigliera Ribis, l’artista italiano porta con sé un bagaglio di creatività, versatilità e una capacità di adattamento che sono ampiamente riconosciute e apprezzate in Francia, trovando spazi e opportunità per esprimere il proprio talento.

L’Artista Altrove è, insomma, un’iniziativa che nasce dall’osservazione della realtà e che punta a costruire connessioni durature, trasformando la condizione dell’“artista altrove” in un valore e in un’opportunità.

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