MILANO - Mediobanca, preso atto dell’esito dell’assemblea, ha dichiarato decaduta l’offerta su Banca Generali. Lo ha comunicato Piazzetta Cuccia in una nota in cui ha informato che l’assemblea dei soci ha bocciato l’ops su Banca Generali, la controllata del Leone di Trieste. Il no alla Ops su Banca Generali arrivato dall’assemblea degli azionisti di Medioanca è l’effetto di “un evidente conflitto d’interesse”. A sottolinearlo è stato l’amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel, nella nota. “Risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore, mercato in primis, in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali”, ha aggiunto Nagel nella nota.
“Si tratta chiaramente di un’opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano”, ha evidenziato Nagel. “Desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l’operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un Wealth Manager di respiro internazionale”, ha detto ancora Nagel nella nota.
A fine aprile Mediobanca aveva lanciato un’offerta pubblica di scambio sul 100% di Banca Generali offrendo al Leone di Trieste la propria partecipazione in cambio della controllata. Ma come detto, l’assemblea degli azionisti, riunitasi alla presenza del 78% del capitale, ha bocciato la proposta del consiglio in merito all’esecuzione dell’offerta pubblica di scambio volontario sulla totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali. Contrario sostanzialmente il Gruppo Caltagirone, con il 10% del capitale; astenuti il 32%, di cui il 20% di Delfin; 5% Casse Previdenziali italiane (Ensarco, Epam, Forense); il 3% di investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages); 2% Edizione Holding e 2% di Unicredit. A favore il 35%, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da privati.