L’associazione, fondata nel 2001, conta oggi circa 100 membri e la presidente Lina De Luca, in risposta alla crisi sanitaria che ha colpito il mondo intero, ha preventivamente cancellato tutti gli eventi in programma per l’anno 2020, in attesa di notizie positive dal governo statale.

“Avremmo dovuto celebrare la Giornata Internazionale della Donna lo scorso 23 marzo, ma già si respirava molta preoccupazione all’interno del nostro club e in tutto il continente; all’estero si stava già lottando contro quest’inaspettata pandemia - ha raccontato Giuseppina Cessario, segretaria dell’associazione -. I soci stavano man mano cancellando la propria partecipazione all’evento e quindi, conseguentemente, abbiamo deciso di annullare la serata. La sicurezza, prima di ogni altra cosa. Dopo qualche giorno il governo statale ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria”.

Da quel giorno, moltissime sono le attività che il club ha dovuto rimandare, dalle riunioni di comitato agli incontri pomeridiani presso un edificio di proprietà del Comune di Moreland, dalla celebrazione di ‘Christmas in July’ ai vari dinner dances mensili. 

“Abbiamo inviato una lettera a tutti i nostri membri per avvisarli della momentanea inattività dell’associazione e per esortarli a restare a casa - ha spiegato la segretaria Cessario -; non ci siamo riviste neanche durante la riapertura dei locali prima del secondo lockdown. Le restrizioni avrebbero impedito la partecipazione di tutti i membri, avremmo potuto avere solo venti persone, avremmo dovuto comunque rispettare le distanze di sicurezza e i quattro metri quadrati di spazio per persona. Era necessario, e lo è soprattutto in questo momento, evitare il sovraffollamento. E poi riesci a immaginare gli italiani che s’incontrano senza scambiarsi un abbraccio?”, ha continuato la segretaria ridendo.

Le appassionate donne dell’associazione, però, continuano a comunicare telefonicamente, a scambiarsi ricette e ricordi della propria terra d’origine durante l’attuale quarantena. La presidente De Luca non avrebbe mai messo in pericolo i soci del club di fronte a una criticità globale che va al di là di ogni autorità.

“Io lavoro in un ospedale e so quanto sia difficile rispettare le distanze di sicurezza, quindi non oso immaginare quanto sia complicato riuscire a farlo in strada, in un negozio o durante un evento comunitario - ha spiegato Cessario -. Fino al giorno in cui avremo finalmente la disponibilità di un vaccino o di una cura, non è sicuro uscire o avere contatto fisico con altre persone. I casi stanno aumentando, non diminuendo, e al momento non c’è altra soluzione che aspettare pazientemente”.