Gli occhi dei bambini sono un po’ come vortici che risucchiano le immagini del mondo circostante, per poi ridipingerle con la fantasia e cristallizzarle nella memoria.
Un sorriso, uno sguardo severo, un momento distratto, un ritratto dei nonni sulle pareti di casa: attimi casuali che un bimbo registra per sempre inconsciamente nella propria memoria, enfatizzati dalle tante emozioni scaturite che si affacciano per la prima volta in una mente così giovane.
Queste le impressioni che si hanno quando Nunzio Miano ci mette di fronte alle sue opere, originate dal suo sguardo attento sul mondo circostante, sin da giovanissima età. Nunzio Miano è un artista italo-australiano di origini siciliane, oramai noto per la sua pittura astratta, ispirata dalla bellezza delle emozioni umane e alla complessità della mente. Le sue opere rappresentano un viaggio visivo nell’interno dell’animo umano, dove i colori e le forme esprimono più delle parole. La sua tecnica unica combina pennellate decise, colori vibranti e dettagli intricati, creando ritratti che catturano l’energia e l’emozione dei soggetti. La sua arte è fortemente influenzata dalla sua eredità siciliana e dalla vivacità dei colori dell’Australia. Le sue opere sono state esposte in numerose gallerie in Australia e in Europa, riscuotendo ampio apprezzamento per la loro originalità e profondità emotiva.
“I miei nonni sono immigrati siciliani che arrivarono in Australia con i loro tre bambini, tra cui mia madre. Anche mio padre emigrò in quel periodo, ma già conosceva la famiglia di mia madre in Sicilia, come succedeva nelle varie comunità italiane approdate a Melbourne”, spiega l’artista Miano, nato quindi in Australia dall’unione dei genitori siciliani. “Quando avevo due anni, la mia famiglia tornò in Sicilia per via della perdita di mio nonno paterno, passando del tempo nella mia terra d’origine”, continua Nunzio Miano, quasi ad anticipare il ruolo fondamentale delle sue radici nella sua arte. Infatti, una volta tornato in Australia, già in tenera età svilupperà questa propensione nel ritrarre le tante immagini dei parenti e delle atmosfere vissute in famiglia, sempre a metà tra i due Paesi che porta nel cuore.
“Sono cresciuto in Australia, dove ho studiato e ottenuto le mie lauree, per poi tornare in Europa per sette anni, passando la maggior parte del tempo a Londra. Nel frattempo i miei nonni sono tornati in Sicilia con parte della famiglia; quindi li andavo a trovare spesso nei fine settimana”, spiega confermando il “legame indissolubile con l’Italia” che lo ha portato a estendere i suoi studi all’Accademia d’Arte a Firenze.
Come tanti italiani nati e cresciuti in Australia, la dualità fa parte della vita quotidiana e, volente o nolente, le generazioni passate non hanno potuto sempre vivere questa dualità con serenità: “Crescere negli anni ‘80 in una famiglia italiana voleva dire essere sempre l’outcast - ovvero l’emarginato, ndr - della classe, dalla carnagione e dai capelli scuri, che portava del cibo ritenuto strano e dalle usanze non ritenute normali”, racconta l’artista, cresciuto in una famiglia che ha portato con sé anche le usanze, le tradizioni e valori di una Sicilia dello scorso secolo, molte delle quali si sono perse nelle generazioni, creando nell’immaginario di Nunzio Miano questa costante sensazione di qualcosa di mancante, difficile da descrivere perché “svanita nel tempo”.
“Questa appartenenza che sento nel profondo è un privilegio, ma è anche difficile da affrontare”, aggiunge introducendo quello che è un tema centrale della sua opera, ovvero la “perdita ambigua”: un concetto che prova a spiegare la mancanza di certezza sulla presenza o assenza di una persona, o in questo caso di un’identità familiare e dei valori annessi, e dall’angoscia derivante dalla conseguente costante ricerca di essi. Inoltre, almeno inizialmente, i suoi genitori volevano che trovasse un “lavoro vero” a discapito della pittura, ma l’arte cresce in lui e, come tutte le vocazioni, non si può che lasciarla espandere: “I miei nonni mi erano di supporto perché vedevano in me questa creatività che mi avrebbe reso libero e volevano che continuassi questo percorso”.
Quindi, se le parole non riescono pienamente a veicolare il messaggio e il significato insito in queste sensazioni, Nunzio Miano riesce però a tramutare il tutto in immagini, immagazzinate sin dalla tenera età, quando era “un ragazzino molto timido e riservato”, che poi sono scaturite nelle sue tante opere, dove il concetto di perdita ambigua trova spazio, come nel dipinto intitolato, appunto, Immigrant with ambiguous loss, del 2023, esposto alla Brunswick Street Gallery di Fitzroy.
Il dipinto Immigrant with ambiguous loss (2023)
I suoi dipinti, innumerevoli, riescono a colpire l’occhio e l’inconscio dell’osservatore, che ritrova archetipi familiari come in un sogno, dove i volti astratti quasi riescono a raccontare della severità, della solennità e sacralità del momento. Non a caso, la tecnica, la pennellata decisa, la scelta dei colori e dei protagonisti quasi onirici, hanno portato Nunzio Miano a viaggiare moltissimo, esponendo la sua arte, non solo in tutta l’Australia, ma anche a Milano, a una mostra collettiva presso la Fumo Gallery, e Firenze, con una residenza artistica ‘Il Palmerino’, che ha influenzato molto i suoi lavori seguenti. Inoltre, molte delle sue opere fanno parte di collezioni private situate sia in Europa sia negli Stati Uniti.
Al momento, Nunzio Miano espone la sua arte presso la Brunswick Street Gallery a Fitzroy in una mostra intitolata ‘A Return to Italy’, dove la sua esperienza di viaggio si mischia a colpi di pennellate con i volti e le immagini del subconscio, esplorando temi di identità, persa o ritrovata, e cultura, invitando lo spettatore a scoprire le sfumature dei ritratti attraverso un mondo astratto. Questa mostra include differenti serie di lavori, come quelle intitolate Head Study, Italia e Southbank.
Colpisce la quantità, oltre che la qualità, dei suoi lavori, e si denota una costante evoluzione in direzioni non convenzionali: “Mentre viaggio, non smetto mai di disegnare e dipingere, oltre che a studiare. Ad esempio, una delle serie esposte alla galleria di Fitzroy si basa sulle mie ricerche a proposito delle incisioni rupestri scoperte in Sicilia risalenti alla preistoria, stimolando così la mia immaginazione su quel periodo dell’umanità”.
Un percorso in continua evoluzione, con un’appartenenza alla Sicilia che rimane costante motore creativo per l’artista Nunzio Miano, le quali opere e future esibizioni possono essere seguite anche attraverso le sue pagine social e il suo sito web. Per i prossimi anni, intanto, ci rivela il suo obiettivo di voler rafforzare la sua connessione con l’Italia, e l’auspicio di poter tenervi una mostra personale, ma senza mai dimenticare il piacere di dipingere: “Suscitare una forte emozione negli spettatori significa aver fatto un buon lavoro. Ma, onestamente, io amo proprio l’atto di dipingere in sé e diventa un atto che eseguo per il piacere di farlo. Essere apprezzato rende ovviamente il tutto ancora più bello”.