L’attività fisica dà una spinta alle nostre funzioni cognitive che si protrae per almeno 24 ore. Che l’attività fisica produca benefici sul cervello non è una novità: una ricerca, nel tempo, ha dimostrato che il miglior flusso sanguigno al cervello così come il rilascio di neurotrasmettitori migliorino nel breve termine le funzioni cognitive e l’umore. Meno chiaro è quanto a lungo durino questi benefici. I ricercatori hanno coinvolto 76 persone tra i 50 e gli 83 anni, monitorando il loro livello d’attività fisica e sottoponendoli a test per la memoria il giorno seguente, scoprendo che le performance erano direttamente connesse alla quantità di moto svolto. I risultati suggeriscono che i benefici della memoria a breve termine dell’attività fisica possono durare più a lungo di quanto si pensasse in precedenza, forse fino al giorno successivo, invece di poche ore. Dormire di più, in particolare il sonno profondo, sembra potenziare ulteriormente questo miglioramento della memoria. Secondo i ricercatori, i risultati sono particolarmente importanti soprattutto per gli anziani. Tra gli anziani, mantenere la funzione cognitiva è importante per una buona qualità della vita, il benessere e l’indipendenza. È quindi utile identificare i fattori che possono influenzare la salute cognitiva su base giornaliera. Resta da capire se i benefici a breve termine dell’esercizio fisico abbiano un effetto cumulativo, contribuendo a migliorare la salute cognitiva a lungo termine e a rallentare il declino cognitivo.
Dieci minuti al giorno prevengono il declino cognitivo
Dieci minuti di esercizio fisico al giorno durante la mezza età potrebbero rivelarsi efficaci per prevenire il declino cognitivo. Lo sottolineano esperti che hanno valutato e studiato 1.600 persone con un’età media di 53 anni, analizzati nell’ambito di cinque esami in 25 anni. Camminare a passo sostenuto, correre o andare in bicicletta, insomma svolgere attività fisica con regolarità sembra associato a un’insorgenza meno significativa di danni cerebrali dopo 25 anni. Il team ha coinvolto 1.600 partecipanti, di cui è stato valutato l’impegno nell’attività fisica e ai quali è stato chiesto di classificare la quantità di tempo dedicata all’esercizio. Sono state poi effettuate scansioni cerebrali per misurare la materia cerebrale grigia e bianca, le lesioni e le aree più danneggiate del cervello. I risultati suggeriscono che l’attività fisica d’intensità moderata o vigorosa possa avere un effetto protettivo per l’invecchiamento cerebrale. Un’ora e 15 minuti di attività fisica ogni settimana sembra in grado di promuovere la salute del cervello e preservare la struttura cerebrale. Stando ai risultati del gruppo di ricerca, inoltre, un esercizio settimanale di due ore e mezza sarebbe associato a un minor numero di segni di malattia cerebrale. Chi non si era impegnato in questo tipo d’attività aveva una probabilità del 47% più elevata di sviluppare piccole aree di danno cerebrale dopo 25 anni rispetto a coloro che facevano esercizio, mentre livelli di attività più elevati erano collegati a una maggiore integrità della materia bianca. Gli scienziati hanno anche esaminato il movimento delle molecole d’acqua nel tessuto cerebrale. I partecipanti che hanno riportato un’elevata attività fisica durante il periodo di mezza età mostravano movimenti più vantaggiosi. Questo mostra che l’attività fisica presenta numerosi benefici per la salute del cervello. La ricerca suggerisce che l’attività fisica può avere un impatto sulla cognizione, per cui svolgere attività fisica è davvero importante per mantenere intatte le capacità cognitive in età avanzata.
Accende gli interruttori della longevità sana
Che l’attività fisica faccia bene alla salute è noto già da tempo. Ma quali siano i meccanismi responsabili del suo effetto benefico non sono ancora del tutto chiari.Ora una nuova revisione di studi ne ha individuato uno in particolare, responsabile della capacità dell’attività fisica di allungare la durata della vita in buona salute. In particolare, un gruppo di ricercatori ha individuato gli interruttori della longevità sana che l’attività fisica andrebbe ad accendere. Si tratta dei cosiddetti geni SIRT responsabili della produzione di proteine, chiamate appunto sirtuine (ne esistono in totale sette) che avrebbero effetti sorprendenti sulla durata e sulla qualità della vita. I risultati dello studio mostrano anche che a diversi tipi di sport equivale una produzione spontanea di diverse tipologie di sirtuine: ad esempio l’attività aerobica moderata stimola la produzione di SIRT3, mentre attività d’allenamento intensivo stimola la produzione di SIRT1, gli atleti professionisti, ad esempio, stimolano, grazie alla loro intensa attività fisica, sia SIRT1 che SIRT3. Tuttavia, purtroppo, questi tipi di effetti diminuiscono d’intensità con il passare del tempo, si è dimostrato infatti che nei topi più anziani, a parità di intensità e durata dell’allenamento con esemplari più giovani, l’espressione di SIRT1 e SIRT3 è molto meno accentuata. È possibile attivare gli stessi interruttori, anche nei più anziani, assumendo una serie di sostanze naturali che gli scienziati sono stati in grado di racchiudere in un solo composto chiamato SIRT500 Plus (A5+) che è stato oggetto di studi e pubblicazioni in diverse parti del mondo. L’attivazione delle sirtuine può essere considerata una delle vie che sono alla base dei benefici positivi dell’esercizio sul trattamento di condizioni croniche come la sindrome metabolica, l’obesità, l’insulino-resistenza e diabete di tipo 2, nonché sul miglioramento della longevità e sull’invecchiamento sano. La produzione di sirtuine tende a diminuire dopo i 35 anni d’età e inizia proprio a decrescere intorno i 60. La buona notizia è che la loro produzione può essere stimolata da specifiche strategie alimentari, da integratori naturali e dall’esercizio fisico. Le sirtuine possono infatti essere attivate da diete che prevedono una rigida restrizione calorica, ma possono essere anche stimolate mediante l’esercizio fisico e composti naturali estratti da piante che si trovano principalmente nei paesi asiatici, come l’insieme di Pterostilbene, Polidatina, Acido Ellagico e Onochiolo. Questi composti naturali a base vegetale possono essere assunti sotto forma di integratori che potrebbero aiutare a diminuire le calorie extra associate all’assunzione di un efficace quantità di frutta e verdura contenenti attivatori di sirtuine naturali. Le sirtuine possono essere stimolate attraverso l’assunzione di sostanze contenute in alimenti comuni, ma che noi abbiamo racchiuso in un unico integratore, evitando in questo modo di dover consumare ogni giorno determinate quantità di cibi, perlopiù frutta e verdura.Si tratta di un unico integratore, in pillole o spray, che mima l’effetto dell’esercizio fisico sulla longevità sana. Gli effetti sono presto visibili e si traducono in uno stato di benessere fisico e mentale già dopo qualche giorno.