L’arte del palcoscenico vive dell’interiorità di chi la crea e Vincenzo Diglio (nella foto), attore, regista e docente di teatro e cinema residente a Roma, ha imparato con gli anni ad affrontare anche le ombre più scure del suo estro per poter gestire al meglio ogni personaggio in scena. Ospite alla ‘Quarta conferenza nazionale d’insegnanti australiani d’Italiano’, frutto della collaborazione tra l’Ambasciata d’Italia Canberra, l’Istituto Italiano di Cultura Melbourne e il Co.As.It, Diglio interverrà durante la conferenza ‘Il palcoscenico scuola di vita: l’esperienza scolastica italiana’, provando a tradurre in parole l’esperienza teatrale intesa come superamento di diversità e barriere personali.
L’artista si è formato nella scuola del maestro Gigi Proietti, a cui sono seguite numerose esperienze come attore, aiuto regista e insegnante di teatro: “Tenendo corsi teatrali ho sperimentato nuovi metodi per affrontare il palcoscenico e la macchina da presa. Sul palcoscenico, infatti, è come se si fosse completamente a nudo davanti al pubblico. Il percorso teatrale in questo diventa una scuola-guida per se stessi. Tutto dipende da quanto coraggio si ha per affrontarlo”.
L’interpretazione di un testo teatrale presuppone un’indubbia comprensione della lingua italiana, da qui la scelta del tema ‘L’Italiano sul palcoscenico’ per la 19esima edizione de ‘La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo’: “Il teatro è sicuramente uno strumento fondamentale per apprendere una lingua: si deve pensare in lingua per poter parlare una lingua. Durante le mie lezioni faccio sempre un lavoro individuale, e poi collettivo, per poter esaltare ogni singola personalità e carpirne virtù e asperità”, ha affermato l’artista Diglio.