CANBERRA - Le linee guida ufficiali sono state presentate dal ministro delle Comunicazioni Anika Wells e dalla commissaria per la sicurezza online Julie Inman Grant, con l’obiettivo di rendere più sicuro l’ambiente digitale per i giovani australiani.
La nuova regolamentazione chiarisce che l’autodichiarazione dell’età, finora il metodo più diffuso, non sarà più considerata sufficiente. Le aziende dovranno adottare sistemi in grado di rilevare e bloccare gli account non conformi, senza però ricorrere a controlli di massa che richiedano a tutti gli utenti di fornire un documento d’identità. L’approccio, definito “principles-based”, lascia libertà nella scelta delle tecnologie, a condizione che siano efficaci, rispettose della privacy e trasparenti.
“L’industria ha ora le informazioni necessarie per agire. È il momento che le piattaforme facciano la loro parte per applicare il limite di età in modo equo ed efficace”, ha dichiarato Wells.
La legge, che entrerà in vigore il 10 dicembre, prevede sanzioni fino a 49,5 milioni di dollari per le aziende che non prenderanno “misure ragionevoli” per conformarsi. L’obiettivo è ridurre l’esposizione dei minori a contenuti espliciti, cyberbullismo e rischi per la salute mentale, fenomeni in allarmante aumento.
Il governo si è basato su un ampio studio tecnico che ha valutato oltre 60 strumenti di “age assurance”, dimostrando che è possibile applicare filtri efficaci senza compromettere eccessivamente la privacy degli utenti. Tuttavia, il rapporto avverte che l’accumulo non necessario di dati potrebbe aumentare il rischio di violazioni e fughe di informazioni, sottolineando la necessità di una gestione attenta e trasparente.
Le piattaforme saranno inoltre obbligate a informare chiaramente i propri utenti su come funzionano i sistemi di verifica dell’età e su come i dati personali vengono gestiti.
L’iniziativa rappresenta un passo storico nella regolamentazione globale dei social media e potrebbe fungere da modello per altri Paesi. Ma resta da vedere come i giganti tecnologici implementeranno le nuove regole e se saranno in grado di bilanciare la protezione dei minori con i diritti alla privacy degli utenti.