Gli Stati Uniti hanno rivolto una richiesta a 39 paesi membri delle Forze Marittime Combinate (CMF), inclusa l’Australia, per incrementare gli sforzi volti a mantenere aperta la rotta marittima di importanza vitale.

Il Mar Rosso è una delle rotte marittime più trafficate del mondo, collegando il Mar Mediterraneo e il Canale di Suez all’Oceano Indiano.

Attraverso l’area passa fino al 15% del commercio mondiale, compresi milioni di barili di petrolio.

Nei giorni scorsi il gigante petrolifero BP aveva annunciato che avrebbe “sospeso temporaneamente” tutte le petroliere dirette attraverso il Mar Rosso, mentre le principali compagnie di navigazione, tra cui Maersk, hanno smesso di utilizzare la rotta fino a nuovo avviso.

Per giorni il governo federale ha continuato a fornire indicazioni stanti a suggerire che una nave della Royal Australian Navy non avrebbe fatto parte del suo contributo.

Oggi, il ministro della Difesa Richard Marles ha sciolto ogni riserva confermando ufficialmente che l’unità della Marina non sarà inviata, e che sarebbe stato invece dislocato personale della difesa aggiuntivo nella regione.

“Non invieremo una nave o un aereo”, ha detto Marles a Sky News.

“Detto questo, quasi triplicheremo il nostro contributo alla forza marittima combinata.”

“Dobbiamo essere molto chiari riguardo al nostro focus strategico, e il nostro focus strategico è la nostra regione: l’Oceano Indiano nord-orientale, il Mar Cinese Meridionale, il Mar Cinese Orientale, il Pacifico”.

Nel 2024 altri sei membri del personale della Australian Defence Force (ADF) saranno inviati in Bahrein, paese che ospita il quartier generale della CMF.

Nel corso del 2024 saliranno a 16 i membri del personale della ADF impegnato nel CMF – un incremento rispetto ai cinque attualmente di stanza – che secondo il governo australiano è paragonabile agli impegni assunti da altri paesi come il Canada.

Apparentemente critico nei confronti dell’annuncio, un funzionario americano ha detto oggi alla ABC che l’Australia non può “far finta che i problemi globali non richiedano soluzioni globali”.

All’inizio di questa settimana gli Stati Uniti hanno lanciato l’Operazione Prosperity Guardian, una forza navale specificamente mirata a mantenere il Mar Rosso aperto al commercio.

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha detto che vi parteciperanno Regno Unito, Bahrein, Canada, Francia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna.

L’opposizione federale aveva accusato il governo di esitare su questa decisione e aveva affermato che qualsiasi cosa tranne l’invio di una nave da guerra nel Mar Rosso non sarebbe stata vista favorevolmente dagli alleati dell’Australia.

Negli ultimi giorni esperti militari avevano sollevato dubbi a riguardo dell’adeguatezza dei vascelli della Royal Australian Navy a prestare, senza correre rischi, l’opera di pattugliamento marittimo nel Mar Rosso, divenuto uno scenario di guerra.