CANBERRA - Il ministro dell’Industria della Difesa, Pat Conroy, ha presentato il piano sulle armi guidate e gli ordigni esplosivi al National Press Club, sottolineando l’importanza di dare la massima priorità alla sicurezza nazionale.

L’obiettivo è quello di avviare la produzione domestica di missili e munizioni su larga scala, creando oltre 1000 nuovi posti di lavoro, anche nelle aree regionali. Nel prossimo decennio, il governo australiano destinerà più di 70 miliardi di dollari nell’acquisizione di missili a lungo raggio, sistemi di difesa e tecnologie correlate, per scoraggiare qualsiasi attacco contro l’Australia.

Una delle priorità è la costruzione di un impianto di produzione di munizioni per artiglieria da 155 mm, utilizzate non solo dall’Australia, ma anche dagli Stati Uniti e da altri alleati che dispongono di obici trainati leggeri.

“Questo è il nostro modo per proteggere l’Australia nell’era dei missili”, ha dichiarato Conroy, sottolineando come l’evoluzione della tecnologia missilistica, soprattutto grazie alla precisione fornita dalle guide satellitari, abbia reso necessaria questa strategia. Secondo gli analisti, siamo vicini a una nuova “era dei missili” nell’Indo-Pacifico.

Oltre a potenziare rapidamente il proprio arsenale con il sostegno dei partner, l’Australia punta a costruire una vera e propria industria nazionale per la produzione di armi guidate.

Con l’espansione delle capacità di attacco a lungo raggio, la marina australiana potrà colpire obiettivi a più di 2500 km di distanza, l’esercito fino a 1000 km, e l’aviazione fino a 900 km.