CANBERRA - Le misure vengono adottate in coordinamento con le sanzioni già in vigore da parte di Canada, Regno Unito e UE, e mirano a colpire il sistema con cui Mosca aggira le restrizioni internazionali.
“La Russia utilizza queste navi per eludere le sanzioni e sostenere la sua guerra illegale contro l’Ucraina”, ha dichiarato un portavoce del ministro degli Esteri Penny Wong. Le navi opererebbero con pratiche ingannevoli come il cambio frequente di bandiera, la disattivazione dei sistemi di tracciamento e l’assicurazione inadeguata.
Secondo la normativa, l’Australia potrà vietare l’ingresso di queste navi nei propri porti o ordinare loro di lasciare il Paese. Si tratta della prima volta che Canberra prende di mira direttamente i mezzi navali russi, ma le sanzioni complessive superano già quota 1.400 dal febbraio 2022.
“La flotta ombra” è composta da oltre 590 navi secondo stime di S&P Global, il 44% di esse viene gestito da aziende con sede negli Emirati Arabi Uniti. Queste navi permettono a Mosca di vendere petrolio oltre il tetto di prezzo imposto dall’Occidente, generando miliardi di dollari.
Il governo australiano ha ribadito il proprio sostegno all’integrità territoriale dell’Ucraina e ha condannato le azioni russe, incluso il recente processo a carico dell’australiano Oscar Jenkins.