ROMA - Le società che avevano vinto gli appalti per la manutenzione del verde i soldi li avevano incassati, ma i giardini nelle scuole del VI municipio, periferia a est della Capitale, continuavano ad avere l’aspetto di una giungla. Dal X Dipartimento tutela ambientale, infatti, si producevano carte false per attestare la regolarità dei lavori e sbloccare così i pagamenti, mentre alunni e insegnanti, invece, per cinque anni hanno vissuto nel più completo degrado. 
L’inchiesta del tributario della Guardia di finanza ha svelato il sistema che vede coinvolte sei persone tra funzionari e dipendenti del dipartimento, tutti indagati per falsità commessa da pubblico ufficiale e falsità materiale. C’è poi l’accusa, in capo ai vertici di due società, per inadempimento di contratti in pubbliche forniture.
L’inchiesta era nata dalla denuncia di un comitato di genitori. Gli investigatori avevano passato così al setaccio i lavori compiuti. Per gli inquirenti la manutenzione delle aree verdi nei plessi scolastici era inesistente e i genitori degli studenti che si lamentavano, con continue segnalazioni, avevano perciò ragione. Gli inquirenti avevano scoperto infatti che il Campidoglio aveva regolarmente bandito una serie di gare e centinaia di migliaia di euro erano stati incassati dalle due società a fronte di servizi di giardinaggio, sempre per gli investigatori, praticamente inesistenti. 
Dal X Municipio chi doveva vigilare chiudeva più di un occhio, anzi, truccava le carte per attestare che i lavori in realtà erano stati compiuti. Per esempio, da maggio a novembre del 2012, i dipendenti del X Dipartimento avevano prodotto sette falsi stati di avanzamento dei lavori. Venivano dati come eseguiti gli interventi di giardinaggio nelle scuole del VI Municipio.