Settant’anni. Quattro generazioni. Una lunga storia di famiglia, coraggio e maestria casearia che affonda le radici nella Sicilia degli anni Cinquanta e che, venerdì 13 giugno, ha vissuto un nuovo, emozionante capitolo nell’elegante cornice del Palladium al Crown di Melbourne. Una celebrazione familiare e, allo stesso tempo, sontuosa, di quelle che riescono a tenere insieme la memoria e il futuro, i ricordi e i sogni.
Così Floridia Cheese ha festeggiato i suoi settant’anni di attività: un’impresa diventata simbolo di eccellenza italiana in Australia e nel mondo.
Luci soffuse, candele e cascate di fiori hanno trasformato la sala in un vero e proprio giardino incantato. Gli ospiti, accolti da un elegante aperitivo tra bollicine e canapé, sono stati accompagnati lungo un percorso fotografico che ha ripercorso le tappe salienti della storia della famiglia Montalto.
Una galleria di volti, luoghi e momenti che, come fili d’oro, hanno cucito insieme passato e presente. È in quel racconto visivo, fatto di immagini in bianco e nero e scorci di fabbrica, che si legge tutta la forza di una famiglia che ha saputo rimanere fedele a se stessa, anche a distanza di anni.
Una storia che inizia a Floridia, in provincia di Siracusa, e che parla di una tradizione tramandata di generazione in generazione: quella dei formaggi fatti in casa.
È il 1952 e Mauro Montalto sbarca a Melbourne, insieme alla moglie Carmela e ai tre figli. Hanno lasciato Floridia, portando con sé poco: qualche abito, molti sogni e una conoscenza preziosa, quella dell’arte del formaggio italiano. È l’inizio di un’avventura che si trasforma ben presto in un’impresa. Un gesto semplice accende la miccia del futuro: la ricotta calda preparata per la colazione in casa comincia a circolare nel quartiere, conquistando prima il vicinato e poi l’intera comunità italo-australiana. Nasce così, in modo spontaneo e quasi poetico, una leggenda del gusto.
Nel 1955, la richiesta aumenta e Mauro acquista una piccola fabbrica a Bundoora: nasce ufficialmente Floridia Cheese, il cui nome è un chiaro omaggio alle proprie radici.

Tom Montalto con i fratelli e gli amici mentre mangiano la ricotta, in uno scatto del 1954. (Foto: Attico Melbourne)
Da allora, è un crescendo continuo: già nel 1998 la famiglia inaugura un nuovo stabilimento a Thomastown, oggi cuore pulsante della produzione. Nonostante la crescita e i successi internazionali, la filosofia aziendale non cambia: “La nostra attività è nata nella comunità ed è la comunità il cuore di tutto ciò che facciamo”, ha detto con orgoglio Francesco Portella, esponente della quarta generazione.
Le sue parole raccontano più di mille grafici aziendali. Raccontano, ad esempio, della grande umiltà di nonno Tom Montalto, che al nipote, nei primi giorni di lavoro, diceva: “Concentrati; lascia che sia il tuo lavoro a parlare per te”.
E, in effetti, il lavoro ha parlato, con i prodotti Floridia che oggi arrivano sulle tavole di dieci Paesi – nove all’estero, più l’Australia – ma che conservano ancora l’anima artigianale di un tempo.
La serata di gala ha voluto essere quindi proprio un tributo alla tenacia e alla bellezza del saper fare italiano, come espresso dalle testimonianze emozionate che si sono alternate sul palco.
Bassam Hallak, global director di Nu-Mega Ingredients, ha parlato di “orgoglio e meraviglia” nel collaborare con un’azienda dove “la passione è una pratica quotidiana”.
Catherine Sayer, amministratrice delegata della Family Business Association, ha ricordato che Floridia Cheese “non è cresciuta per diventare la più grande, ma per essere la migliore”.
E Doug Eddy, presidente nazionale e direttore del Victoria della Dairy Industry Association of Australia, ha definito quella dei Montalto “una delle storie familiari più speciali dell’intero continente”.
Una festa all’insegna di tradizione e divertimento, grazie anche al maestro di cerimonia, Mike Snell, che ha guidato gli ospiti tra ricordi familiari, performance artistiche coinvolgenti e momenti di puro intrattenimento.
Ma è stato forse un oggetto semplice ma raffinato, consegnato a fine serata, a custodire meglio di ogni parola l’essenza della celebrazione: un libro. Elegante, curato nei minimi dettagli, con fotografie d’epoca, testimonianze, racconti e soprattutto ricette. Non un semplice volume celebrativo, ma una vera e propria opera di memoria collettiva.
Dentro, settant’anni di storia imprenditoriale ma anche affettiva, con piatti di famiglia tramandati di generazione in generazione e rivisitati con i formaggi Floridia.
“Questo libro è il sogno dei miei nonni – ha spiegato Rose Portella, direttrice di Finance e Marketing –. Non racconta solo la storia di un’azienda, ma una cultura, una famiglia, un’identità”.
È un pezzo di Sicilia che ha trovato casa qui.
Le sue parole si sono fatte eco tra gli ospiti che hanno sfogliato con emozione le pagine patinate, cercando in quelle fotografie e in quelle ricette i segreti del mestiere e il sapore vero del Belpaese. Ogni pagina, un ponte tra passato e futuro.
Un futuro che ha già un nome e una visione ben precisa: ‘Project Legacy’. Si tratta di un ambizioso piano di sviluppo che mira a espandere lo stabilimento di Thomastown, migliorando l’efficienza produttiva, le condizioni di lavoro e la sostenibilità. Ma soprattutto, come ha spiegato Francesco Portella, punta a creare uno spazio esperienziale, un luogo dove il formaggio non è solo un prodotto da consumare, ma un mondo da scoprire: tra degustazioni, laboratori, percorsi culturali e racconti. “Vogliamo essere una destinazione, un’esperienza”.
L’idea è audace, ma perfettamente coerente con la storia di Floridia Cheese: coniugare l’innovazione alla tradizione, senza mai tradire l’autenticità. Perché, come ha ricordato ancora Portella, mentre teneva per mano nonno Tom Montalto, “i clienti non compravano il formaggio di nonno perché fosse il più economico, ma perché tutti dicevano che fosse semplicemente il migliore”.
In un tempo in cui le imprese familiari sono spesso minacciate da un’economia precaria, la storia della famiglia Montalto rappresenta una rarità: un modello di crescita etica, radicata nel territorio, ma capace di parlare al mondo. Una storia che profuma di latte e di passione, di sacrifici quotidiani e di grandi progetti.
“Dite [a tutti] che Floridia Cheese ha settant’anni – ha concluso Francesco Portella –, ma dite anche che è giovane. Perché siamo solo all’inizio della storia”.
Una narrazione che continua, in ogni morso. Con il gusto di una tradizione che non ha mai smesso di parlare.