LA PLATA – Un duro colpo per le aspirazioni di Javier Milei, ossigeno al governatore della Provincia di Buenos Aires, Axel Kicillof.

In una giornata storica per la politica bonaerense, il peronismo si è imposto con una vittoria travolgente nelle elezioni legislative della provincia di Buenos Aires e ha distanziato di circa 13 punti la coalizione di opposizione de La Libertad Avanza (Lla). Fuerza Patria, l’attuale maggiorana guidata da Axel Kicillof, ha ottenuto il 46,92% dei voti, superando Lla, che ha raggiunto il 33,87%.

Con questo risultato, il peronismo ratifica la sua egemonia e si posiziona come un attore centrale nella contesa elettorale che si concluderà nel 2027. 

La vittoria è stata chiara e netta in sei delle otto sezioni elettorali della Provincia, che rappresenta circa 14 milioni di elettori.

Nella terza sezione elettorale, dove si trova una parte significativa dell’area metropolitana di Buenos Aires (considerata da molti la chiave per comprendere la politica argentina), la vittoria è stata particolarmente evidente. L’attuale vicegovernatrice Verónica Magario ha superato il libertario Maximiliano Bondarenko di oltre 25 punti.

Nella prima sezione, la più popolata, il ministro dei Lavori Pubblici Gabriel Katopodis ha staccato il candidato di Juntos, Diego Valenzuela, con una differenza di oltre 10 punti.

Nonostante questi successi, l’opposizione è riuscita a imporsi in due sezioni: la quinta e la sesta, dove il libertario Guillermo Montenegro (sindaco di Mar del Plata) e il suo team hanno ottenuto vittorie risicate.

Nella quinta il vantaggio di Lla è stato di quattro punti, mentre nella sesta il margine è stato simile. Tuttavia, queste vittorie non sono state sufficienti a contrastare la valanga peronista nel resto del territorio bonaerense.

Il risultato de La Libertad Avanza segna una battuta d’arresto per le aspirazioni di Javier Milei, che nelle ultime settimane aveva cercato di consolidare il suo appoggio nella Provincia, malgrado gli scandali legati al fentanyl avariato e alle presunte tangenti a Diego Spagnuolo, direttore dell’Andis, l’Agenzia nazionale per la disabilità. 

La sconfitta dei suoi candidati mette in dubbio la capacità del libertarismo di diventare un’opzione reale di potere nel territorio più popolato del Paese, e genera una crescente preoccupazione all’interno del suo spazio politico, in vista delle elezioni di mid-term di ottobre e quelle presidenziali del 2027.

La partecipazione alle elezioni ha raggiunto il 63%. Sebbene ancora al di sotto dei livelli storici, la cifra mostra un lieve recupero rispetto alla bassa affluenza che ha caratterizzato altre elezioni di quest’anno.